Serie A, Savicevic: “Juve da sempre favorita dagli arbitri, ma è fortissima”

La tocca piano. Dejan Savicevic ha detto la sua sul campionato italiano, parlando ovviamente del Milan, la squadra con cui ha vinto tutto e si è fatto conoscere al mondo del pallone e della Juventus, la grande rivale di sempre verso cui non ha lesinato critiche e accuse. L'ex numero 10 rossonero è andato giù pesante proprio nel commentare l'ultimo straordinario quinquennio bianconero fatto di altrettanti scudetti in Serie A e una finale Champions persa. Favori arbitrali, sudditanza psicologica, aiuti sul campo. Tutti argomenti già visti e rivisitati. Solo parole al miele, invece, per il suo ex pigmalione, Silvio Berlusconi il presidente che lo volle per vincere in Italia e in Europa. Senza trucchi.
E' stato intervistato in esclusiva dai microfoni di Premium Sport, l’ex giocatore, oggi allenatore, Dejan Savicevic per avere un parere sul nostro calcio, dominato dal potere bianconero della Juventus e nel quale le due società milanesi stanno vivendo un periodo storico difficile sia da un punto di vista sportivo che dirigenziale. L'ex stella di Milan, Stella Rossa e della nazionale jugoslava ha parlato della Juventus e del potere spropositato che detiene in Italia, non senza parole polemiche: “La Juve in questi ultimi quattro-cinque anni ha creato una squadra più forte di tutte le altre, però purtroppo per le rivali certe decisioni degli arbitri la favoriscono. Anche senza questi favori arbitrali la Juve sarebbe ugualmente prima".
Amore e odio verso la rivale di sempre da parte del fantasista montenegrino che oggi ricopre l'importante carica di presidente della federcalcio del Montenegro dopo aver intrapreso anche la carriera – non brillantissima – di allenatore. Cambia invece contenuto e pensieri, quando torna a parlare del ‘suo' Milan oramai in disarmo e lontanissimo dai fasti che – con in campo Savicevic – incuteva rispetto e timore in giro per l'Europa: "Per quanto riguarda il Milan, mi dispiace, ma spero che i cinesi investano nella rosa e si diventi già da gennaio più competitivi in campionato. Mi dispiace per Berlusconi, perché quando si dice Milan si pensa a lui e viceversa”.