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Serie A: per Sacchi si deve puntare sui giovani

L’ex-commissario tecnico della nazionale critica il nostro calcio per la totale mancanza di fiducia verso i giovani calciatori.
A cura di Jacopo Giove
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Sacchi sostiene che i problemi delle squadre italiane stanno in una mentalità sbagliata.

BERGAMO. In tribna per seguire l'Albinoleffe, l'ex-commissario tecnico della nazionale italiana non lesina critiche al nostro calcio. Parole dure come sempre quelle dell'allenatore nativo di Fusignano, che parlando davanti ad alcuni microfoni ha detto queste parole: "Anche la Serie B è una categoria quasi preclusa ai giovani calciatori, figurarsi la Serie A. L'Italia non è un paese per giovani, c'è poco da fare. Qui da noi i tifosi pretendoni i risultati e quindi le società si adeguano, perdendo il coraggio di lanciare nuovi calciatori provenienti dalla primavera. In Spagna invece è esattamente l'opposto. Se vinci ma giochi male ti fischiano".

Se sia quello spagnolo il modello da seguire Sacchi non ha dubbi: "In Spagna i tifosi accolgono con un boato il dato del possesso palla comunicato alla fine del primo tempo; qui da noi non si comunica nemmeno. Si deve cercare una giusta via di mezzo fra la assoluta ricerca del risultato e l'estetica. Il Barcellona ne è l'esempio pù fulgido e nonostante tutto credo sia un qualcosa che si possa replicare anche da noi".

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