Serie A, pagellone 1a giornata: Juve e Napoli promosse, show di Lazio e Inter. Buio Milan
Il pagellone di questa prima giornata di Serie A 2019/2020, premia ancora una volta le due squadre che negli ultimi due anni stanno dando maggiore garanzie e propongono gol e spettacolo: Juventus e Napoli. I bianconeri, che hanno bagnato l’esordio con una vittoria al Tardini di Parma, si sono riusciti a prendere i primi tre punti stagionali con uno 0-1 risicato grazie ad una zampata di Chiellini. Un gioco ancora da limare ma che senza ombra di dubbio ha nei valori dei giocatori in campo, CR7 su tutti, il proprio valore assoluto. Così come per il Napoli, che ha vinto contro la Fiorentina al Franchi con un 3-4 che rimarrà nella storia come il primo serale di campionato più divertente del calcio italiano.
Certo, qualcosa c’è da limare in difesa ma i valori collettivi in attacco sono davvero impressionanti. Così come impressionante è stata la Lazio, corsara a Marassi contro la Samp di Di Francesco, letteralmente asfaltata sotto i colpi di un Ciro Immobile ritrovato. Da manuale invece il calcio offerto in serata dall'Inter a San Siro contro il Lecce. Promossa a pieni voti la squadra di Conte che aveva già praticamente chiuso la pratica salentina dopo i primi 45 minuti. Bocciato invece il Milan che è subito caduto sul campo dell’Udinese. Roma da decifrare e collaudare al meglio. Vediamo dunque le squadre promosse e bocciate del primo turno di A.
Promosse
La Juventus ricomincia da dove aveva finito
Dire che la Juventus potesse zoppicare alla prima giornata di campionato, era quasi impronosticabile. Dire che sia meno forte dello scorso anno è un’eresia. Non è ancora andato via nessuno ad oggi e per di più sono arrivati Buffon, De Ligt, Danilo, Rabiot, Ramsey e pure Higuain. Insomma, alla forza già elevatissima di questa squadra, dallo scorso anno, i valori sono ancora maggiori e poco importa se alla fine il risicato 0-1 non accontenta ancora tutti che non vedono, se non a tratti, il famoso gioco di Sarri.
Ma il tempo darà ragione alla società bianconera per aver incaricato l’ex Napoli in questo delicatissimo ruolo. Note positive da Higuain, molto più partecipe nel gioco e altruista, così come De Sciglio che non ha nessuna intenzione di cedere a Danilo la fascia destra. Da limare ancora alcuni automatismi a centrocampo anche se in quel 4-3-3 del Tardini c’è ancora tanto di Allegri e poco, anzi, pochissimo di Sarri.
Gol e spettacolo: riecco il Napoli meraviglia
Da Mazzarri a Sarri fino ad Ancelotti. Il Napoli non ha deluso le attese e lo spettacolo nel gioco che forse è un pochino mancato lo scorso anno, si è tutto riversato in un’unica partita, quella contro la Fiorentina in campionato, alla prima, dove i ragazzi di ‘Re Carlo’ hanno messo in mostra tutto il loro più prezioso repertorio. Il 4-3 sulla Viola a domicilio, è la fine perfetta di una partita giocata ad altissimi livelli dai partenopei che hanno risposto colpo su colpo agli attacchi avversari.
Bene la riproposizione di Mertens con Insigne e Callejon davanti, potrebbe essere la soluzione per tutta la stagione. Poca prevedibilità e tanti fraseggi che a tratti hanno ricordato proprio il gioco di Sarri. Ancelotti ha avuto anche da Di Lorenzo (nuovo arrivato) e da Manolas (l’altro grande acquisto) risposte positive per un campionato che sarà giocato ad altissimi livelli e con grandi ambizioni dai campani.
Il gioco di Conte e della sua Inter fa già impazzire il popolo nerazzurro
E' bastato solo il primo tempo, quando l'Inter è rientrata nello spogliatoio con il vantaggio di due gol sul Lecce per capire che qualcosa stava davvero cambiando nella squadra nerazzurra. Un mutamento radicale che dovrà essere limato ma che poi durante tutto l'arco dei novanta minuti a San Siro, ha visto l'Inter giocare un calcio spregiudicato, ma attento e molto aggressivo che ha consentito ai nerazzurri di chiudere il match sul 4-0. Ciò che ha sorpreso nella squadra di Conte, è stata l'aggressività in campo e le trame di gioco già ben assortite con Lukaku (suo il terzo gol) nonostante i pochi giorni a disposizione per allenarsi con i compagni.
Il resto l'hanno fatto i ‘vecchi' come Brozovic e Skriniar con l'aggiunta di un Sensi a dir poco fantastico che fungeva da attaccante aggiunto, in alternanza al croato, in fase di spinta offensiva. Trama di gioco che gli ha consentito anche di trovare la seconda rete della gara. Insomma, tutti i presupposti per far bene e mettersi lì, alle spalle di Juventus e Napoli per giocarsi uno scudetto che ad oggi sarebbe fantascienza ma che ha tutti i requisisti per diventare una bella realtà. E poi con un allenatore che al primo anno alla Juventus è riuscito a trionfare fra lo stupore generale, c'è da aspettarsi davvero di tutto. Anche di vedere ‘risorgere' Candreva capace di ritrovare fiducia nei propri mezzi e segnare un gol davvero da antologia.
Lazio e Atalanta da paura
A fari spenti, senza grossi sussulti di mercato ma con gli acquisti giusti fatti nelle zone in cui serviva davvero qualcosa in più. Ecco perché l’arrivo di Lazzari ha dato a Simone Inzaghi la possibilità di poter essere finalmente poco prevedibile sulle fasce con le accelerate improvvise dell’ex Spal, bravo a guardare sempre l’area di rigore dove un certo Ciro Immobile non si è fatto di certo trovare impreparato realizzando una doppietta e anche il suo record di 101 gol in Serie A.
Lui, con Luis Alberto e Correa, hanno letteralmente annichilito una Samp che non è mai riuscita a prendere il pallino del gioco. Palla a terra, fraseggi, a volte iniziando l’azione da dietro, insomma, la Lazio era a dir poco perfetta. Così come è stata perfetta l’Atalanta che con una doppietta di Muriel è riuscita a battere 3-2 la Spal a Ferrara.
Il colombiano protagonista così come gli atri interpreti: Gomez, Zapata, Pasalic e gli esterni, che rispetto allo scorso anno non sono cambiati, così come non è cambiata la mentalità da grande trasmessa da un grande allenatore come Giampiero Gasperini.
Il Brescia vince d’astuzia e mostra un calcio gradevole. Toro show
Di Tonali se ne conosceva la personalità e anche l’intraprendenza, ma meno il modo in cui si riesce a mettere a disposizione della squadra. Proprio come il resto dei primi 11 che sono scesi in campo a Cagliari. Già, perché il Brescia di Corini è un autentico capolavoro. Corto, basso, stretto e sempre pronto a ripartire con il supporto per vie centrali di un mediano di cui presto sentiremo maggiormente parlare: Dimitri Bisoli. Figlio d’arte nato proprio a Cagliari quando papà Pierpaolo giocava con i sardi.
Un connubio perfetto tra tecnica e grinta abbinato alla grande visione di gioco capace di trovare sempre pronto un cecchino come Donnarumma che nonostante abbia segnato solo su rigore si è comunque tolto la soddisfazione di realizzare un gol alla prima assoluta in A. Non è stato il primo in A ma per Simone Zaza, arrivare a 5 gol stagionali (3 in Europa League) significa superare i 4 totali dello scorso anno.
Merito suo ma anche di questo Torino che nonostante le fatica in Europa ha saputo domare un Sassuolo sempre ostico da affrontare. Gli esterni sempre nel vivo del gioco hanno fatto dell’attacco dei granata uno di quelli più pericolosi del nuovo campionato di Serie A. Mazzarri è riuscito a costruire un giocattolo davvero perfetto che ha anche nel centrocampo una delle armi segrete per qualità e solidità.
Rimandate
Roma più spregiudicata ma ancora troppo indecisa dietro
Da Fazio a Juan Jesus la Roma vista contro il Genoa nel 3-3 finale maturato all’Olimpico, è sembrata a tratti ancora quella squadra spompata arrivata a fine campionato con Ranieri con più dubbi che certezze. Oggi però il nuovo tecnico Fonseca ha mostrato come volesse dare rapidità alle azioni inserendo Under e Kluivert dall’inizio.
Il tutto per valorizzare Dzeko e non lasciarlo in preda alle difese avversarie. Il pareggio finale è stato però frutto di tanti svarioni difensivi che non hanno permesso alla Roma di gestire al meglio una gara che poteva tranquillamente vincere. C’è Mancini sì, ma dietro serve ancora qualcosa per equilibrare il baricentro di una squadra che Fonseca ha pensato davvero bene ma che alla prima ha dimostrato di dover ancora rodare al meglio gli ingranaggi.
Bocciate
Il Milan si becca il primo ko della stagione
Perdere è brutto, ma sapere di aver preso gol da un giocatore che in carriera ancora non aveva mai segnato, fa ancora più male. Già, perché Becao, giustiziere del Milan, andato in gol nella gara del ‘Friuli’ vinta 1-0 dall’Udinese di Tudor, è al suo primo sigillo assoluto. Un colpo di testa che non ha lasciato scampo a Donnarumma. Una rete che nella ripresa ha scosso una squadra che però nel primo tempo è sembrata imbambolata in attacco, mai incisiva e con grosse difficoltà nel mandare in porta Piatek.
Nella ripresa si è mosso qualcosa con Leao in attacco ma manca ancora qualcosa, manca equilibrio a centrocampo e manca soprattutto quel guizzo del campione che Suso e Calhanogolu avrebbero dovuto dare alle azioni offensive dei rossoneri. Giampaolo ha detto che cambierà tutto in attacco. E fa bene, meglio farlo alla svelta prima di rivivere altre stagioni buie come quelle degli ultimi anni.