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Serie A, pagellone 10a giornata: volano Cagliari e romane. Napoli e Dea: difese rimandate

Il pagellone della 10a giornata di campionato di Serie A promuove a pieni voti Cagliari, Fiorentina e Verona che si confermano le più belle sorprese di questo primo scorcio di torneo. Bene anche Lazio e Roma che hanno rifilato un poker alle delundentissime Torino e Udinese che insieme al Parma finiscono tra le squadre bocciate. Primo successo per Pioli sulla panchina del Milan. Juve e Inter sanno vincere anche soffrendo, Napoli e Atalanta invece dimostrano tutti i propri limiti difensivi. Chance sprecata per Sampdoria e Lecce.
A cura di Michele Mazzeo
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Decimo turno di Serie A che ha visto il botta e risposta tra Inter e Juventus che si sono sorpassate e risorpassate in vetta alla classifica vincendo, entrambe per 2-1 ed entrambe con grande sofferenza, rispettivamente contro Brescia e Genoa. Finisce in parità (con tante polemiche) invece il big match del San Paolo tra Napoli e Atalanta. Ne approfittano le due romane che servono un poker alle deludenti Torino e Udinese, ma anche Cagliari e Fiorentina che si mantengono in scia al treno per l’Europa avendo la meglio, entrambe in rimonta, su Bologna e Sassuolo.

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Giornata nera per l’Emilia con il Parma che viene sconfitto in casa dal Verona che si conferma la miglior difesa del torneo e con la Spal che diventa la prima vittima del Milan dell'era Pioli. Pareggio che lascia tutti scontenti invece nello scontro salvezza tra Sampdoria e Lecce. Questo il riepilogo di quanto successo in questa 10a giornata di Serie A che si è appena conclusa. Detto ciò, andiamo adesso a vedere nel dettaglio il pagellone di giornata con le promosse, le rimandate e le bocciate di questo 10° turno del massimo campionato italiano.

Promosse

Tre punti d’oro per Juventus e Inter ma quanta fatica con Genoa e Brescia

Di certo non a pieni voti, ma tra le promosse di questo turno di campionato non possono mancare le due squadre che guidano la classifica. Due vittorie fondamentali, arrivate entrambe per 2-1 con grande sofferenza, che hanno permesso alla Juventus di Maurizio Sarri e all’Inter di Antonio Conte di prendere ulteriormente il largo nei confronti delle più immediate inseguitrici, Atalanta e Napoli, che si sono stoppate a vicenda con il pari del San Paolo.

I nerazzurri, dopo una buona prima mezz’ora in cui hanno avuto il dominio del gioco, hanno sofferto per lunghi tratti la fame di punti del Brescia di Eugenio Corini, riuscendo a portare comunque a casa i tre punti grazie alla concretezza dei suoi due attaccanti, Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, nonché alle parate di un Samir Handanovic sempre più leader silente di questa squadra.

Ancora più sofferta la vittoria dei bianconeri che soltanto grazie ad una giocata e alla seguente freddezza dal dischetto del suo fuoriclasse Cristiano Ronaldo (e all’ingenuità di Sanabria) è riuscita ad avere la meglio in extremis su un ottimo Genoa, rigenerato dall’arrivo in panchina di Thiago Motta, che, pur con un uomo in meno per più di mezz’ora, ha tenuto testa alla Vecchia Signora uscendo a testa altissima dall’Allianz Stadium.

Roma e Lazio ‘forza 4’: pena capitale per Udinese e Torino

Promosse senza alcuna riserva invece le due romane capaci di rifilare quattro gol a testa a due delle difese più solide del torneo centrando due successi che le rilanciano prepotentemente nella lotta per il terzo e quarto posto.

La Lazio di Simone Inzaghi lo ha fatto all’Olimpico contro il deludentissimo Torino di Walter Mazzarri (spedito in ritiro “punitivo” dal patron Cairo in vista del derby di sabato con la Juventus) trascinata dall’inarrestabile capocannoniere Ciro Immobile che aggiunge altre due reti al proprio già ingente bottino (12 i centri già messi a referto dal campano in questo campionato) permettendo ai biancocelesti di agganciare il Napoli al quinto posto in classifica.

Fa addirittura meglio la Roma di Paulo Fonseca che, nonostante una situazione di piena emergenza (con il difensore Gianluca Mancini schierato ancora una volta a centrocampo al fianco di Veretout) e l’inferiorità numerica per oltre un’ora, alla Dacia Arena ha tramortito l’Udinese di Igor Tudor, non ancora ripresasi dal pesante 7-1 rimediato qualche giorno prima in casa dell’Atalanta, con un autoritario poker firmato da Zaniolo, Smalling, Kluivert e Kolarov che consente ai giallorossi di scavalcare in classifica il Napoli e prendersi momentaneamente la quarta piazza.

Vittorie con vista Europa per Cagliari e Fiorentina. Il ‘fortino’ Verona regge anche l’urto del Parma

Decima giornata che vede tra le promosse anche le tre più belle sorprese di questo primo quarto di campionato che strappano tre vitali successi contro avversari non certo semplici. Non ha nessuna intenzione di fermarsi infatti il Cagliari di Rolando Maran che alla Sardegna Arena rimonta un buon Bologna grazie all’accoppiata sudamericana Simeone – Joao Pedro portando così a otto la stricia di risultati utili consecutivi che proietta la formazione sarda addirittura in quinta posizione al pari di Napoli e Lazio, ad un solo punto dalla zona Champions League.

Doveva riscattare la bruciante sconfitta contro la Lazio invece la Fiorentina di Vincenzo Montella di scena in casa del frizzante Sassuolo di Roberto De Zerbi alla ricerca di punti salvezza e doveva farlo senza il suo fuoriclasse Frank Ribery costretto in tribuna dal giudice sportivo per brutto gesto nei confronti del guardalinee nel turbolento post match contro i biancocelesti. E i viola, senza non poche difficoltà, pur non sfoggiando una delle migliori prestazioni in stagione, lo hanno fatto rimontando l’iniziale svantaggio firmato dall’imprendibile Boga grazie al talento di Gaetano Castrovilli e alla tempra di Nikola Milenkovic per una vittoria che gli permette di mantenersi in scia al treno in lotta per un posto in Europa.

Vittoria esterna fondamentale anche per il Verona di Ivan Juric che grazie alla propria solidità difensiva (oggi ha la difesa meno battuta di tutta la Serie A con sole 8 reti incassate) espugna il campo di un Parma poco concreto che paga la giornata no dei tre attaccanti nonché l’assenza di un centravanti di ruolo date le indisponibilità di Inglese e Cornelius. Agli scaligeri è bastato un gol di Darko Lazovic dunque per issarsi al 10° posto in classifica, in scia proprio agli emiliani che li precedono di una lunghezza, che lascia ben sperare in ottica salvezza.

Prima vittoria dell'era Pioli: Suso sblocca il Milan

Prima vittoria con primo clean sheet per Stefano Pioli, primo gol in questo torneo (e primo gol da subentrato in Italia) per Suso che torna ad essere decisivo. Diverse le buone notizie che arrivano per il Milan dalla gara vinta con la Spal a San Siro in questo decimo turno di campionato. I rossoneri ancora non brillano ma riescono a portare a casa un importantissimo successo e nella notte di Halloween scacciano le streghe di una crisi. Certo, l'avversario, che non ha ancora segnato in trasferta in questo torneo, non era così ostico, ma dal punto di vista del morale era fondamentale tornare al successo, al di là di chi fosse poi l'avversario. Per il gioco e la continuità ci sarà tempo.

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Rimandate

Al di là delle polemiche: Napoli e Atalanta super attacchi, ma fase difensiva da rivedere

Al di là delle polemiche sulle decisioni arbitrali che avrebbero potuto cambiare il risultato del match (fallo di Llorente su Kjaer o del danese sullo spagnolo), finisce ancora una volta tra i rimandati il Napoli di Carlo Ancelotti bloccato sul 2-2 al San Paolo dall’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Oltre che per la non vittoria contro quella che al momento sembra la diretta concorrente più accreditata per il terzo posto in classifica e che per il distacco difficilmente colmabile dalle due di testa (-8 dalla Juventus capolista, 7 dall’Inter seconda), la prestazione dei partenopei ha lasciato alcuni dubbi soprattutto per quel che riguarda l’attenzione difensiva (le reti atalantine di Freuler e Ilicic sono frutto di clamorosi errori individuali del portiere Meret nel primo caso e dell’accoppiata Maksimovic – Koulibaly nel secondo) contro, va detto, quello che è di gran lunga l’attacco più prolifico di Serie A che ha una media di tre gol fatti a partita.

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Se si considera però che non è la prima volta che accade in stagione e che sono già 13 le reti incassate dagli azzurri in questo primo scorcio di torneo, anche considerando tutte le attenuanti del caso, sembra che al momento il punto debole di un Napoli costruito per contendere lo Scudetto a Juventus e Inter e che invece ora si ritrova addirittura fuori dalla zona Champions come non gli accadeva dalla stagione 2014/2015 sia proprio il sistema difensivo. Sarà su questo dunque che i campani dovranno dare risposte in futuro, a partire già dal prossimo match che li vedrà ospiti di un attacco in piena salute come quello della Roma. Stesso discorso vale per l’Atalanta di Gian Piero Gasperini che anche al San Paolo (come successo a Manchester contro il City) ha dimostrato di avere più di qualche problema nell’azionare il fuorigioco sulle verticalizzazioni dei centrocampisti avversari.

Sampdoria ancora in cerca d’identità, il Lecce paga a caro prezzo la troppa foga

Discorso a parte va fatto invece per la Sampdoria ancora non del tutto trasformata dalla cura Ranieri. Nella partita casalinga contro un buon Lecce, diretta concorrente per la salvezza, che fino all’espulsione di Tachtsidis si era fatto preferire ai padroni di casa, i blucerchiati hanno sì acciuffato in extremis un pareggio importantissimo, ma hanno anche dimostrato grandi lacune sia per quanto riguarda la fase difensiva che la capacità di concretizzare la discreta produzione offensiva. Una chance sprecata dunque per entrambe le compagini che nel prosieguo del torneo devono fare molto meglio di quanto fatto mercoledì al Ferraris se vogliono raggiungere l’obiettivo che al momento non può che essere la salvezza.

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Bocciate

Udinese e Torino da incubo, Parma senza ‘ariete’ contro il muro dell’Hellas

Se nonostante le sconfitte rimediate in quest’ultimo turno possiamo “rimandare” il Sassuolo di Roberto De Zerbi e il Bologna di Sinisa Mihajlovic che rispettivamente contro Fiorentina e Cagliari hanno fornito una buona prestazione che lascia ben sperare per il prosieguo del loro campionato, così come il Genoa di Thiago Motta e il Brescia di Eugenio Corini che pur trovandosi di fronte due squadre nettamente più forti come Juventus e Inter hanno espresso un ottimo calcio uscendo a testa altissima dai rispettivi incontri con le prime della classe, lo stesso non possiamo fare però con Torino, Udinese e Parma che hanno offerto prestazioni che, seppur diversissime tra loro, hanno offerto delle prestazioni molto deludenti.

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I granata, apparsi in crisi di idee e di identità, non sono mai riusciti a ribellarsi al dominio della Lazio che ha bivaccato tra le sue incertezze difensive, lo stesso vale per l’Udinese che, seppur in superiorità numerica per oltre un’ora, è stata per tutto il match in balia di una Roma che non ha dovuto faticare più di tanto nel contrastare lo sterile attacco friulano. Diverso invece il discorso per il Parma di D’Aversa che deve questa sua bocciatura soprattutto al fatto di essersi affidato esclusivamente alle individualità per scalfire una difesa organizzata come quella del Verona di Juric che, non a caso, è la difesa meno battuta dopo le prime dieci giornate di Serie A.

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