Serie A, la Lega approva il piano salva-Parma ma è caos in Assemblea
Di positivo, c'è solo che il Parma è salva. Questo il verdetto principale dell'Assemblea di Lega riunita quest'oggi da Carlo Tavecchio a Milano. Il piano per salvare la società emiliana è stato approvato e dunque permetterà di terminare regolarmente il campionato, salvandone la credibilità. Ma l'approvazione ha portato non poche polemiche: in primis, ci sono volute due distinte votazioni per arrivare all'okay definitivo, la prima per decidere se salvare o meno la squadra emiliana e la seconda per lo stanziamento dei fondi.
Nella prima votazione, i voti favorevoli al salvataggio del Parma sono stati 16: in pratica, l'intera Serie A con le astensioni di Napoli, Sassuolo e Roma, mentre il Cesena ha votato contro. Inevitabile pensare alle polemiche tra Lucarelli e Lugaresi nei giorni scorsi, che possono aver portato i romagnoli al voto negativo. Alla seconda votazione, quella sui fondi veri e propri da stanziare, ci sono stati i no di Juventus e Roma, mentre Napoli e Sassuolo hanno confermato l'astensione.
Il fondo salva-Parma, pari a circa cinque-sei milioni di euro, arriverà come previsto dal fondo delle multe comminate alle società di Serie A. Adesso il Parma deve però scendere in campo contro Atalanta e Sassuolo, in modo da non essere esclusa dai campionati per troppe rinunce, ed arrivare al 19 marzo, giorno dell'udienza fallimentare, nelle migliori condizioni possibili. Adesso, toccherà dunque ai giocatori emiliani. Tavecchio, a margine dell'Assemblea, ha spiegato: "Adesso andrò a Parma con il direttore generale della Lega ad incontrare il sindaco ed i calciatori, per portare loro delle proposte che ritengo ragionevoli". Vale a dire: taglio del 50% degli stipendi, che pagherà poi la Lega nei mesi di marzo, aprile e maggio.