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Serie A: il Crotone chiede il rinvio delle gare del Chievo, in giudizio per le plusvalenze

La società calabrese ha anche chiesto di anticipare la data dell’eventuale sentenza, fissata il 12 settembre solo dopo l’inizio del campionato per salvaguardare i propri interessi in caso di condanna dei veneti. In alternativa, il Crotone chiede la sospensione delle gare del Chievo nonché l’immediata retrocessione.
A cura di Alessio Pediglieri
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A pochi giorni dal calcio giocato si ritorna a parlare unicamente di illeciti sportivi, plusvalenze e richieste di squalifica. Il calcio italiano ritira fuori dai cassetti il peggio di sè e non è una novità la richiesta da parte del Crotone di sospendere le gare del Chievo, invischiato nelle indagini per le false plusvalenze.

La richiesta alla Federcalcio è stata chiara: invio o sospensione delle gare del Chievo fino all'emissione della sentenza da parte del Tribunale federale sulla vicenda delle plusvalenze. Il Tribunale che non ha potuto processare la società veneta per il sopraggiungere del periodo estivo. In alternativa, lo stesso Crotone ha richiesto l'immediata retrocessione della società veronese all'ultimo posto della classifica dello scorso campionato di Serie A.

Queste sono le misure cautelari che il Crotone calcio, tramite gli avvocati Elio Manica e Giancarlo Pittelli, ha chiesto al Tribunale federale della Figc in base all'articolo 30 del codice di giustizia sportiva della Figc. Una richiesta levita che fa piombare il calcio italiano nel tunnel dei tribunali. Il provvedimento "fuori udienza" chiesto dall'Fc Crotone è previsto dalle norme federali "per evitare eventuali gravi danni alla società di calcio calabrese – affermano i legali nell'istanza – nel caso il campionato iniziasse senza una pronuncia del Tribunale federale sul caso della Plusvalenze del Chievo". 

A colpi di carte bollate i difensori del Crotone con un'altra istanza, hanno chiesto sempre al Tribunale federale anche di anticipare alla prima data utile l'udienza che riguarda il processo contro il Chievo, che è stato, invece fissato, al 12 settembre dopo l'inizio del campionato di calcio di Serie A e Serie B. Gli avvocati hanno spiegato che la data del 12 settembre "contrasta con le legittime aspettative di Fc Crotone per un'eventuale riammissione in Serie A in caso di condanna del Chievo".

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