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Figc, Gravina: “Non escludo che il campionato possa concludersi in due stagioni diverse”

Il presidente della Federcalcio alla vigilia del summit con l’Uefa apre il ventaglio degli scenari: “Si potrebbe giocare i play-off o anche sospendere il campionato senza titolo. E non escludo una Serie A che si concluda in due stagioni diverse. All’Uefa chiederemo un atto di responsabilità: si dia priorità alle esigenze delle feederazioni”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ha ribadito la volontà comune di riportare anche il calcio alla normalità ma solamente seguendo le condizioni d'emergenza che sono state imposte per frenare la pandemia in atto. Dunque, ogni decisione, verrà valutata e calibrata insieme alle istituzioni governative per preservare prima di tutto, la salute pubblica. Così, ai microfoni Rai, anche quest'oggi, il numero 1 della Figc ha espresso la molteplicità degli scenari che si prospettano da qui alla prossima estate.

L'intento è di portare a termine il calendario dei vari campionati, il resto viene dopo. Ma c'è un problema di tempi e calendari da osservare e su cui dover ragionare per anticipare ulteriori problemi. Come detto in precedenza al momento servono almeno 50-60 giorni per concludere la stagione, un paio di mesi e – partendo dal presupposto che si possa tornare a giocare regolarmente attorno a maggio, tutto potrebbe concludersi ai primi di luglio.

La Serie A prolungata su due stagioni

In previsione c'è il confronto con l'Uefa e con le 55 federazioni europee per decidere all'unisono cosa fare: "Sarebbe imbarazzante se ognuno guardasse a sè, credo che l'Uefa debba prendere un atto di responsabilità importante e posticipare o sospendere le proprie competizioni in programma. Che fine farà il nostro campionato? Si potrebbe sospendere senza assegnare il titolo, giocarci i play off, oppure c'è la possibilità di chiudere la Serie A 2019/20 in due stagioni, con una ‘coda' a settembre".

Stiamo lavorando sulla speranza. Ad oggi nessuno, ripeto nessuno, può stabilire il da farsi: non si tratta dunque di ipotesi ma di riflessioni. Dopo lo tsunami tornerà la normalità e lo sport dovrà essere un collante di ripresa

Riflessioni sulla ripartenza, forse da maggio

Una ipotesi auspicata da tutti, in primis da Gravina che ha già ricordato come tutte le altre competizioni in calendario arrivino dopo: "Non si può parlare di ipotesi ma di riflessioni. Lo scenario è in costante evoluzione, non sono al momento in grado di escludere nulla, la priorità è il campionato ma il 3 aprile mi appare una fata troppo vicina per pensare di ripartire. Dobbiamo valutare tutto e anche se in emergenza sanitaria, è giusto anticipare ora questi temi".

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