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Serie A, derby Roma-Lazio, Gervinho: “Penso solo a battere la Lazio”

Il brasiliano, partito in sordina, è pronto ad entrare nel cuore dei tifosi. Magari giocando e segnando nel derby.
A cura di Alessio Pediglieri
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gervinho

E' arrivato un po' in sordina, senza i clamori che hanno accompagnato altri acquisti ma pian piano si sta ritagliando uno spazio nell'attacco giallorosso. Dopotutto, lui, Gerivinho, sa di avere una carta in più da giocare: la fiducia di Rudi Garcia. Un tecnico che lo conosce bene, lo ha già allenato a Lille e che personalmente ha richiesto l'ingaggio del brasiliano a Sabatini. Tutti elementi che possono permettere all'ex Arsenal di ambientarsi con relativa tranquillità nell'universo giallorosso.
Senza dimenticare le prestazioni in campo, ma per quelle sembra non esserci problema visto che nell'ultima uscita in campionato, la vittoriosa trasferta di Parma, anche se è  entrato nella ripresa ha dato un contributo determinante procurandosi il rigore che Strootman ha realizzato dal dischetto per il definitivo 3-0.

Uomo da derby – Per lui, che di derby in Premier ne ha vissuti e molti in quel di Londra, sarà la prima volta della Stracittadina romana. Gervinho ne ha già sentito parlare e vive questa esperienza in modo particolare, confrontando passato e presente. E confermando che a Roma, nella settimana del derby, non si fa che parlare e pensare che a quello. Nemmeno in Inghilterra è mai accaduto ciò: "Ne ho vissuti di derby, sia in Francia che a Londra, ma credo che quello di Roma sia il più sentito. Ne parlano tutti in città, avremo bisogno dei nostri tifosi.  Ora la mia testa è solo sulla Roma, poi penserò a ritagliarmi un posto per il prossimo Mondiale".

Nel segno di Garcia – L'avvio è stato lento, il posto in squadra se lo sta cercando con il lavoro e il rendimento. Duro, ma Gervinho è abituato a lottare e a vincere, soprattutto se ha un obiettivo ben fissato in mente: "Sono contento di essere qui. Il bilancio finora è positivo, non importa aver iniziato due partite dalla panchina, l’importante è integrarsi con la squadra. Per adesso abbiamo vinto tre partite, quindi le cose non possono che andare bene. Il rapporto con Garcia è buono: mi ha allenato sia al Le Mans che nel Lilla. Non è la stessa persona che era prima, è progredito. È uno che dà fiducia ai giocatori. Simpatico, ma rigoroso".

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