Serie A conclusa, ecco la top 11 del campionato 2016/17
Malgrado la stagione ufficiale non si sia ancora conclusa con la finalissima di Cardiff di sabato prossimo a chiudere in bellezza l’annata 2016/17, con le gare di quest’oggi è calato il sipario sulla Serie A. Un sipario apertosi la scorsa estate e che, ora, resterà serrato per due mesi e mezzo con il ritorno in campo previsto per il 19 agosto prossimo.
Tempo di bilanci, di resoconti, di strategie, di progetti dunque ma anche di valutazioni e giudizi non solo su quali sono state le squadre che hanno meglio interpretato il campionato ma anche sul rendimento dei singoli calciatori. In questo contesto, a bocce ferme e a mente lucida, vediamo la top 11 della nostra massima serie targata 2016/17.
Buffon da leggenda. È ancora lui il numero 1
Fra i pali, dopo 22 anni di onorato servizio in massima serie con le maglie di Parma e Juventus, troviamo il 39enne Gigi Buffon. Assistito da una retroguardia immensa, infatti, il numero 1 della Nazionale si guadagna, ancora una volta, i gradi di miglior portiere del torneo grazie al solito rendimento (6.2 la sua media voto), alla notoria sicurezza che ha garantito alla sua difesa (la meno battuta della rassegna), alle 13 gare senza subire reti e ad una stagione terminata col sesto titolo nazionale consecutivo. Tutte skills che hanno fatto la differenza in questa specifica scelta nonostante la concorrenza dell’ottimo Szczesny (media voto di 6.3 e leader di imbattibilità con 14 match a reti inviolate) e la contestuale esplosione dell’erede designato Donnarumma capace di ottenere una media voto di 6.4 a partita.
Top XI Serie A (4-3-3): Buffon; Conti, Koulibaly, Caldara, Alex Sandro; Gomez, Nainggolan, Hamsik; Insigne, Dzeko, Mertens.
La sorpresa Atalanta domina la difesa della A
Più che un pacchetto arretrato questi 4 ragazzi sembrano far parte di un reparto di spietati cecchini, di tiratori scelti. E sì perché gli uomini che meglio si sono disimpegnati in questa lunga ed estenuante stagione italiana in difesa, oltre a schermare i rispettivi portieri, hanno anche garantito una grossa mano in fase d’attacco con ben 20 gol complessivamente realizzati. Una retroguardia arcigna, giovane (24.2 anni) con grandissime potenzialità capace, in un ideale team, di dimostrarsi davvero forte e, cosa ben più importante, impenetrabile.
Davanti a Buffon, infatti, troviamo l’esterno destro dell’Atalanta Andrea Conti che, dopo la buona scorsa stagione con Reja, ha realizzato il definitivo salto di qualità con una spinta costante sulla corsia destra, buone coperture in ripiegamento difensivo ed una puntualità con l’appuntamento col gol davvero invidiabile. Otto sono state le segnature del giovanissimo esterno orobico che, adesso, al termine di questa gloriosa annata, si candida a tormentone estivo di mercato. Dall’altra parte, invece, sulla corsia mancina, abbiamo Alex Sandro che, con la sua media voto di 6.1 a partita, i suoi 4 assist e le continue sgroppate sulla prediletta mancina è stato una autentica spina nel fianco delle difese avversarie laureandosi miglior terzino sinistro del torneo.
Al centro, nel tandem di marcatori, la vittoria bianconera dell’ennesimo scudetto imporrebbe un qualche “stopper” juventino, tuttavia, i numeri ed i riferimenti statistici individuali premiano l’esuberanza atletica del senegalese Koulibaly (media voto di 6.3), la forza e la freschezza del giovane Caldara in grado, al netto delle sue letture in chiusura, di mettere a referto anche 7, dicasi 7, segnature in stagione segnalandosi come una delle rivelazioni di questa Serie A.
Classe, imprevedibilità e dinamismo. Ecco i top del centrocampo
Anche sulla linea mediana, a 3 per l’occasione, scegliere solo alcuni calciatori a discapito di altri è stata impresa non facile. Molti, infatti, sono stati i big di questo campionato capaci di nobilitare il torneo ed esaltare la propria squadra. Da Felipe Anderson a Strootman, da Bernardeschi a Pjanic, da Milnikovic-Savic a Kessié, molti avrebbero meritato di far parte di questo undici. Eppure, a spuntarla sono stati tre trascinatori in grado di dare, se possibile, ancora un qualcosa in più alle proprie formazioni.
Nel ruolo di regista, di volante davanti alla difesa abbiamo il “Ninja” della Roma Radja Nainggolan mix di classe e forza fisica, carisma e furore sportivo, leadership e talento. Un agonista come pochi, un combattente mai domo intento, fra un tackle duro ed una apertura straordinaria, fra una lettura difensiva ed una cannonata da 30 metri, a realizzare 11 reti stagionali con, per non farsi mancare nulla, 4 assist vincenti. Ai suoi lati, nel ruolo di mezzeali, invece, abbiamo il “Papu” Gomez dell’Atalanta ed il capitano del Napoli Marek Hamsik.
Il primo, dopo un campionato vissuto pericolosamente entra a pieno merito nella top 11 della Serie A con una media voto a partita di 6.7, 12 assist ed addirittura 16 gol. Un rendimento impressionante che gli garantito le attenzioni di molte big italiane oltre che la possibilità, finalmente a 29 anni suonati, di esordire nella nazionale argentina di Sampaoli. Il secondo, ormai colonna storica del Napoli (10 anni in azzurro), è presenza indispensabile nel collettivo di Sarri non tanto e non solo per merito delle sue 12 reti e dei suoi 10 assist vincenti, quanto per le sue capacità sul rettangolo verde fatte di visione di gioco, movimento costante, letture offensive, inserimenti centrali e tanta, tanta classe.
Napoli-Roma un campionato all’Attacco
Avendo concluso il torneo con il primo ed il secondo miglior attacco della Serie A davanti, nel tridente della manifestazione, non potevamo non trovare interpreti di Napoli e Roma. Al netto delle straordinarie annate dei vari Dybala, Keita, Belotti, Higuain, Callejon, Salah, Immobile o Petagna, infatti, ad avere la meglio sono stati Dzeko, Insigne e Mertens.
Nel ruolo di prima punta, infatti, il bosniaco, specie dopo le pesanti critiche ricevute al suo primo anno italiano, ha sbaragliato la concorrenza degli altri bomber presenti per via di una costanza di rendimento non da poco e di caterve di reti che hanno consentito alla Roma di arrivare seconda in campionato. Una inflazione del gol decisiva (+21), un voto medio di 6.6, 29 gol ed un apporto determinante per la corsa Champions. Al suo fianco, “Ciro” Mertens del Napoli che, impiegato per necessità nel ruolo di attaccante centrale nel tridente smart campano dopo il pesante infortunio di Milik, è riuscito a calarsi alla perfezione nella nuova veste di bomber sbalordendo tutti, avversari e compagni di squadra compresi. Un’annata da incorniciare che gli è valsa il sontuoso rinnovo coi partenopei oltre alla consapevolezza di essere uno degli avanti più forti e prolifici del panorama calcistico internazionale (34 gol stagionali, 28 in campionato). A chiudere la panoramica offensiva, infine, troviamo Lorenzo Insigne. Lo scugnizzo azzurro, infatti, ha completato il suo processo di maturazione, peraltro già lentamente intrapreso con Benitez prima e Sarri poi, divenendo il miglior esterno offensivo italiano della Serie A. Un attaccante completo in grado di aiutare in fase di non possesso, lanciare con tagli precisi i propri compagni (8 assist), intessere trame di gioco interessanti, dribblare ed essere, finalmente, decisivo in zona gol (18), in un 2016/17 da incorniciare.