Serie A a rischio per il Parma: illecito sportivo per club e Calaiò
Potrebbe essere una autentica bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro: il Parma può seriamente perdere la Serie A ancor prima di scendere in campo, malgrado una promozione conquistata – fino a questo momento – sul campo. Perché proprio attorno ai risultati sportivi ruota l'indagine della Procura Federale che partendo da un messaggio telefonico di Emanuele Calaiò, potrebbe condannare il club emiliano e l'attaccante con una pesante squalifica e la rimozione tra le neopromosse in massima serie.

L'accusa, formalizzata in queste ore, è pesantissima: illecito sportivo. Di questo il club ducale e il giocatore dovranno rispondere e difendersi. Con motivazioni più che plausibili e circostanziate per non finire nelle tenaglie della giustizia sportiva.
Illecito sportivo, squalifica e retrocessione. Sotto la lente di ingrandimento, c'è il match con lo Spezia, per il quale il club emiliano è stato deferito, a titolo di responsabilità oggettiva. E quest'oggi la Procura Federale ha formalizzato il tutto: il club, se l'accusa dovesse essere confermata in giudizio, potrebbe incorrere anche in una penalizzazione che pregiudica la stessa promozione nel massimo campionato mentre per Calaiò si prospetterebbe una lunga squalifica.
Un SMS che potrebbe costare carissimo. Le motivazioni dell'accusa sono precise e documentate. In particolare, Calaiò è accusato di "violazione dell'art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S. per avere, prima della gara Spezia-Parma del 18 maggio, valevole per il Campionato Professionistico di Serie B 2017/2018, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta".
Calaiò avrebbe voluto ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell'incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell'applicativo di messaggistica WhatsApp".