Serie A 2019-20: Atalanta, la forza di un progetto e gli assi Muriel e Skrtel
Gasperini in panchina, Masiello in difesa, de Roon a centrocampo e Gomez in attacco. Nella stagione della Champions League e dell'inaugurazione del nuovo stadio, l'Atalanta conta sul valore della continuità. A parte Berisha e Mancini, infatti, sono rimasti tutti i titolari della scorsa stagione. “L’Atalanta figurerà di sicuro in modo soddisfacente sia in campionato sia in Europa anche perché conta di gran parte dell’ossatura che le ha consentito di collocarsi al terzo posto nello scorso torneo. Inoltre gli innesti di pedine importanti quali Muriel, Malinovskyi e Skrtel le consentiranno di compiere un altro passo in avanti” ha detto a L'Eco di Bergamo l’ex atalantino Adelio Moro, oggi osservatore dell'Inter.
Muriel e Zapata, “Cafeteros” nella storia
In avanti, con l'aggiunta di Muriel , Gasperini può ruotare in attacco i due colombiani più prolifici nella storia della Serie A. Il 3-4-1-2 di partenza, sviluppato dallo scorso ottobre con lo spostamento di Gomez dietro le punte, rimane il modulo di riferimento. Rimane Ilicic, chiamato a inventare a destra, rimane Zapata che è l'attaccante con più reti in una singola stagione in A nella storia dell'Atalanta dopo Filippo Inzaghi. L'arrivo di Muriel potrebbe far evolvere la struttura verso un 3-4-2-1 o con un tridente in linea per far rifiatare il “Papu”. Le opzioni, con Pasalic possibile opzione da trequartista, permettono di far ruotare gli elementi chiave della rosa e amministrare le energie in una stagione densa, in cui dividersi tra il campionato e le notti d'Europa, e la versatilità dei singoli e della struttura può fare la differenza.
Difesa, che colpo Skrtel
L'Atalanta arriva alla partenza del campionato con qualche dubbio sulla tenuta difensiva. In estate, per quanto le amichevoli non siano l'indicatore più affidabile sulle prospettive della stagione, le tre sconfitte in quattro partite e soprattutto i quattro gol incassati contro il Getafe hanno comunque esercitato un impatto.
Resta una certezza Masiello, il leader più importante della squadra in campo e fuori, l'anno scorso ha segnato all'Everton in una bella notte di Europa League ma ha anche attraversato infortuni e incertezze dopo i due errori decisivi contro l'Empoli. Non si è vista, almeno in estate, una delle principale qualità dell'Atalanta della scorsa stagione, l'efficienza difensiva mostrata dai soli 8,56 passaggi concessi per azione difensiva agli avversari nella propria metà campo (il secondo dato migliore della Serie A dopo il Torino).
Nel bilancio tra la partenza di Mancini e l'arrivo di Skrtel, Gasperini perde qualcosa in termini di dinamismo nell'uno contro uno in campo aperto, e guadagna sicurezza nei contrasti e qualità nel gioco aereo. Lo slovacco tenta 4.56 duelli a partita, ne vince due su tre, e ci aggiunge qualche gol da calcio da fermo (sette nella sua stagione migliore, il 2013-14). Visti i 50 passaggi effettuati di media e i 34 ricevuti a partita, si può facilmente pensare che la manovra dell'Atalanta inizierà da lui.
Centrocampo: manca un esterno, occhio a Malinovskyi
Al di là della contingenza dell'infortunio di Castagne che salterà almeno le prime due giornate, l'Atalanta potrebbe rinforzare la dotazione di esterni, cui Gasperini affida compiti dispendiosi nelle due fasi. A centrocampo, l'Atalanta multinazionale (quindici Paesi rappresentati in rosa) ha il volto del generoso Da Roon, che corre per due, copre e segna: tornato dopo un anno al Middlesbrough ha conquistato la squadra e un posto in nazionale.
Il gioco di Gasperini potrebbe esaltare il nuovo acquisto Ruslan Malinovskyi, centrocampista belga emerso dal Genk, uno dei migliori incubatori di talenti della nazione, che può destreggiarsi anche da mezzala o da trequartista. Considerato il tipo di gioco di Gasperini, non sarà una sorpresa se si troverà a giocare spesso più avanti, più vicino alla porta rispetto a quanto è abituato a fare nelle ultime stagioni. I 30 gol e gli altrettanti assist nei tre campionati in Belgio lo certificano come un centrocampista dal gol facile, chiamato ad alternarsi con Freuler, un altro dei pilastri dell'ultimo campionato.
Un attacco a più volti
L'entusiasmo contagioso di Muriel racconta lo spirito attuale dell'Atalanta, una squadra che può mantenere lo spirito competitivo solo se eviterà “la sindrome da pancia piena” ha ammonito all'Eco di Bergamo il patron Antonio Percassi. “Da un lato prendo atto della grande euforia che ci circonda e che di sicuro ci darà più forza. Ma dall’altra percepisco che il pericolo è lì, pronto a fare danni gravissimi. L’appagamento da traguardi raggiunti è un pericolo, l’auto-benevolenza che accompagna una sconfitta e poi una partita storta, unita all’autostima che ti fa rallentare o ritrarre la gamba”.
Gasperini l'ha anche provato in coppia con Zapata con Gomez dietro: buoni gli effetti in possesso palla, meno gli squilibri generati in fase di copertura. Sembrano passaggi fisiologici da crescita per la squadra che l'anno scorso ha generato più expected goals di tutta la Serie A. Dunque, la Dea ha portato i suoi attaccanti nelle condizioni migliori del campionato per andare al tiro. E tutto nel contesto di una manovra tutt'altro che frenetica, come dimostrano i 17.33 passaggi al minuto che certifica Wyscout. Uno stile tutt'altro che diretto. Un fraseggio comparabile a quello della Juve di Allegri per velocità di conduzione della manovra, con un livello di tocchi superiore rispetto alla Roma o al Milan. Il gioco che oggi conduce a realizzare i sogni di grandezza.