Serie A 2014/2015: è Iturbe il capitano del flop-team stagionale
Nei nostri bilanci di fine stagione non poteva mancare l' "incoronazione" del giocatore flop e del flop-team del campionato di serie A che sta volgendo al termine. Per sceglierli abbiamo incrociato un po' di parametri: il rendimento misurato dalla fantamedia, le aspettative della vigilia e un numero di presenze corrispondente almeno alla metà delle gare a disposizione. Un'analisi dalla quale è emerso un "capitano" indiscusso: il romanista Juan Manuel Iturbe. Il gol alla Lazio nel derby non modifica le valutazioni relative a una stagione altamente mediocre: appena due centri, un assist in 24 presenze e 6.21 di fantamedia. Andamento che non ha ripagato neanche in parte l'esoso investimento estivo avvallato dal ds Sabatini.
A completare l'attacco del nostro undici virtuale il milanista Cerci (5.96) e il laziale Keita Balde (6): il primo avrebbe dovuto cambiare le sorti dei rossoneri con il suo arrivo a gennaio e invece ha messo insieme la miseria di 12 gare, condite da un gol e due assist, troppo poco rispetto a quanto aveva fatto vedere solo un anno fa con il Torino; per il secondo, invece, doveva essere la stagione della definitiva consacrazione e invece si è accontentato di spezzoni di match (in tutto 21) e dello straccio di un gol trovato solo a fine stagione. A centrocampo un poker di nomi corrispondenti a giovani giocatori, lontanissimi dalla sufficienza: il napoletano Jorginho (5.42), i mediani della Fiorentina Badelj (5.44) e Kurtic (5.55 nonostante un gol e un assist) e il friulano Guilherme (5.59 e 2 assist) che, tra i quattro, è anche quello più impiegato con 34 gettoni.
Completiamo con la difesa e il portiere che fanno registrare un predominio del Napoli – e non potrebbe essere diversamente trattandosi di una delle più battute del campionato – con Britos (5.15 in 17 presenze, con un gol), Albiol (5.38 in 34), il milanista De Sciglio, quest'anno fattosi notare solo per un'espulsione a tempo di record dopo pochi istanti di gara e Rafael Cabral, clamorosamente bocciato da Benitez – che lo aveva fortemente sponsorizzato – dopo poco più di 20 partite.