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Serie A, 19 su 20 allenatori sono italiani. La Premier parla pochissimo inglese

La prossima Serie A vedrà ai nastri di partenza un solo allenatore straniero, gli altri 19 saranno tutti italiani. Se diamo uno sguardo in Europa la situazione si inverte totalmente in Premier League mentre in Francia e Germania sono “estere” le panchine più prestigiose. La Liga parla ‘solo spagnolo’ con tecnici iberici e argentini.
A cura di Vito Lamorte
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C'era una volta la scuola di allenatori italiana…anzi, no: questa tradizione è ancora tra le migliori al mondo e in tanti paesi invidiano il modo in cui i tecnici che nascono e crescono tra i confini del Belpaese riescono ad adattarsi a tutte le latitudini del globo terraqueo. Ma anche noi ce li teniamo stretti. Al fischio d'inizio della Serie A 2018/2019 saranno ben 19 su 20 gli allenatori italiani a sedere sulle panchine delle squadre del massimo torneo tricolore: l'unica squadra che avrà un tecnico straniero è l'Udinese che ha preso lo spagnolo Julio Velazquez.

Certezze e giovani di talento in Serie A

Una delle notizie più importanti per il campionato italiano è il ritorno di Carlo Ancelotti, che dopo un lungo giro d’Europa tra Inghilterra, Francia, Spagna e Germania ha scelto di andare a Napoli per provare ad interrompere l'egemonia di Massimiliano Allegri. Le nostra certezze da cui riparte la Serie A sono i "soliti noti", ovvero Luciano Spalletti, Gian Piero Gasperini e Walter Mazzarri che dovranno vedersela con tecnici giovani e bravi come Eusebio Di Francesco e Simone Inzaghi, che nelle sorse stagioni hanno già dimostrato tanto. L'allenatore della Lazio darà vita ad un’affascinante sfida in famiglia con il fratello Filippo, che sarà al timone del Bologna. Da tenete in costante osservazione le brillanti soluzioni tattiche di Marco Giampaolo e Roberto De Zerbi, futuri tecnici da “big”.

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La Premier League parla poco inglese

Se in Italia c'è questo richiamo forte, nel campionato europeo più seguito la tendenza è opposta: appena 4 tecnici su 20 in Premier League sono inglesi e tra questi figura ancora il caro vecchio zio Roy Hodgson. Ci sono 4 spagnoli (Unay Emery, Pep Guardiola, Benitez e Javi Garcia), ben 3 portoghesi (José Mourinho, Marco Silva, Nuño Espirito Santo), l’argentino Mauricio Pochettino, il tedesco Jurgen Klopp, il gallese Mark Hughes, il cileno Mauricio Pellegrini, l'irlandese Chris Hughton, il serbo Slaviša Jokanović, l’americano David Wagner e il francese Claude Puel e l'italiano Maurizio Sarri, appena approdato sulla panchina del Chelsea. I Fab Four sono il già citato Hodgson, Eddie Howe, Sean Dyche e Neil Warnock. 

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Francesi e tedeschi in maggioranza

In controtendenza ci sono Francia e Germania: in Ligue1 solo 5 squadre su 20 non saranno guidate da un allenatore francese mentre in Bundesliga sono 5 su 18 gli allenatori provenienti da fuori. Proprio in terra tedesca abbiamo due “stranieri” ala guida di due grandi come il croato Niko Kovac (Bayern Monaco) e lo svizzero Lucien Favre (Borussia Dortmund).

In Liga parla solo "spagnolo"

Lla Liga parlerà ‘solo spagnolo': dopo aver salutato l'allenatore capace di centrare 3 Champions League di fila (il francese Zinedine Zidane), il campionato spagnolo sarà diviso tra tecnici di casa e argentini che si sono divisi i 20 posti a sedere disponibili (15 a 5).

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