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Seedorf: “Chiedo scusa alla famiglia Sandri” (video)

Il tecnico del Milan spiega perché non indossò il lutto: “Quando andammo in campo non si sapeva nulla di preciso ancora, ma non era mia intenzione offendere il dolore della famiglia”. Cristiano Sandri: “E’ un piccolo uomo”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Chiedo scusa alla famiglia Sandri se per qualsiasi motivo si sono sentiti offesi per quel mio gesto". Clarence Seedorf torna sull'episodio che scatenò forti polemiche: non indossò la fascia nera in segno di lutto al braccio per la morte di Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso da un proiettile sparato da un agente. "Non era assolutamente mia intenzione mancare di rispetto alla memoria del ragazzo e né mancare di rispetto alla famiglia. Quando andammo in campo non si sapeva nulla: su chi fosse coinvolto, che cosa fosse realmente successo. Niente. Solo per questa ragione non misi la fascia nera in segno di lutto. Ripeto, mi scuso ancora e ci tenevo a chiarire questa cosa".

Si gioca Lazio-Milan. Match delicato all'Olimpico per la necessità dei capitolini di far punti e puntare all'Europa League e perché Seedorf rischia un'accoglienza ostile da parte dei tifosi capitolini, nonostante nella conferenza stampa di vigilia abbia avuto parole concilianti. Non altrettanto concilianti sono state le parole di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele. "Seedorf? Piccolo uomo – ha ammesso a Radio Manà Manà -. Ma non spero che non venga strumentalizzata la contestazione di domenica sera dietro la quale non c'è altro motivo. Il suo rifiuto di portare il lutto braccio la domenica successiva all'omicidio di mio fratello Gabriele fu un atto di anticonformismo fuori luogo oltre che di scarsa sensibilità".

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