Seedorf allenatore del Milan: “Non potevo dire no a Berlusconi”
"Non potevo dire di no a Berlusconi". Clarence Seedorf saluta il Botafogo e si prepara alla nuova avventura sulla panchina del Milan: l'addio a Massimiliano Allegri e la chiamata del Presidente hanno dato un'accelerata all'arrivo dell'ex centrocampista olandese che ha firmato un contratto di due anni e mezzo. "La mia carriera di calciatore è finita", è un altro passaggio cruciale della conferenza stampa che il neo allenatore ha tenuto in Brasile: adesso si troverà dall'altra parte della barricata e avrà subito un campito durissimo, risollevare la squadra dopo un girone d'andata disastroso. Accanto a lui ci sarà ancora Mauro Tassotti, poi a fine campionato potrà contare su un nuovo staff di collaboratori, tra cui Stam e Crespo ‘vecchie' conoscenze dell'ambiente rossonero. Bagaglio pronto, volerà a Milano e sarà a Linate alle 17, per poi recarsi allo stadio per assistere alla sfida di Coppa Italia tra Milan e Spezia. Di seguito la conferenza stampa di addio al Brasile.
17.32 – E' finita la conferenza stampa di Seedorf. L'olandese volerà a Milano il prima possibile per mettersi a completa disposizione della società rossonera. Ha firmato un contratto che lo legherà al club fino al 2016 ma non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulla composizione del proprio staff tecnico. Nè su come farà giocare la squadra in cui ritroverà sette ex compagni.
17.29 – Ultime parole sulla sua nuova avventura in rossonero: "Ciò che ho deciso fa parte di un processo naturale, ringrazio di cuore il Brasile e vi dico di seguire sempre il cuore. La testa può sbagliare ma le scelte fatte con cuore no. Da sempre dentro di me volevo intraprendere la carriera di allenatore per diventare il migliore. Quando? Non lo so, continuerò a lavorare seriamente perchè credo che anche il calcio possa dare un mondo migliore, formando buoni e onesti giocatori che possono diventare i modelli per i bambini di tutto il mondo. Al Brasile resto legato con un rapporto particolare".
17.21 – I progetti con il Milan con il quale ha firmato un contratto fino al 2016: "Mi piacerebbe un giorno arrivare a giocarmi un Mondiale per Club sulla panchina del Milan, magari contro il Botafogo. Sognare è giusto. E' ovviamente emozionante ritornare in rossonero, ci ho giocato 10 anni e la sensazione è bella. Darò il massimo? Darò il 100% perchè è il club con cui ho da sempre un rapporto speciale"
17.10 – I sentimenti: "Non posso mancare aa lungo da qui, non so per quanto tempo ma prima o poi tornerò. Io sono una persona che vive le emozioni intensamente e qui ho vissuto come piace a me. Questa esperienza in Brasile è stata unica".
17.04 – Le anticipazioni sul suo Milan: "Chi comporrà il mio nuovo staff? Non ve lo dico, non risponderò a nessuna di queste domande, perché non ho voglio perdere delle opportunità. Come farò giocare la squadra? Ancora non ci ho pensato ma di certo mi aiuterà il fatto che troverò in campo sette miei ex compagni"
17.00 – Il rispetto per il Botafogo e la notte tormentata: "Il Milan è sicuramente una nuova entusiasmante sfida, ma sono tranquillo. Però permettetemi di non volerne parlare oggi perché questo è il momento di celebrare la fine della mia avventura qui al Botafogo. Mi sono sempre piaciute le sfide e allenare il Milan è ovviamente un'altra che si aggiunge alla mia carriera. Ho preso questa decisione di giorno, ma la notte è stata difficile. Poi ne ho parlato a cena alle mie figlie e tutte erano d'accordo: sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Vorrei partire oggi se dovessi fare in tempo, altrimenti domani per arrivare in Italia"
16.57 – Tra passato e futuro: "Questo non vuole essere proprio un vero addio. Ringrazio di cuore tutti i tifosi e mi piacerebbe abbracciarli uno ad uno perchè l'ultima partita, segnando un gol, è stata davvero fantastica. La notizia dell'esonero di Allegri però è stata decisiva per fare la mia scelta. Il signor Galliani mi ha chiamato ieri e dopo 10 anni di Milan da calciatore non potevo rifiutare la proposta.
16.53 – Il Clarence che ama le sfide: "Il calcio è sempre stato e resterà una parte importante della mia vita, ma non è tutta la mia vita. Io sapevo che prima o poi sarebbe finita e ho scelto il Botafogo perché era una sfida per cercare di far tornare a brillare questa stella. La sfida di Botafogo era un progetto che volevo, non solo per il Botafogo, ma quello di venire in Brasile. Mi sono sempre piaciute questo genere di sfida, come poteva essere quella con il Torino in Italia o il Chelsea di dieci anni fa".
16.48 – Ancora Seedorf, che spiega la decisione di ritirarsi dal calcio giocato: "Se avessi potuto giocare altri cinque anni sarei rimasto qui in Brasile perché il gruppo è ancora giovane e sta diventando competitivo. Ma la carriera di un giocatore non è eterna e ho deciso di cambiare. Al Botafogo ho cercato di lasciare un'importante eredità. Ma non si può lavorare da soli. Il Botafogo mi aiutato a trasmettere i valori. A tutti piace vincere, possono continuare a farlo"
16.45 – Il neo allenatore rossonero risponde alle tante domande dei giornalisti: "Berlusconi? Per il mio rapporto che ho con il presidente quando me l'ha chiesto ieri chiamandomi di persona non ho potuto dire di no… In Brasile ho imparato ad adattarmi alle situazioni più difficili e a cercare di cambiare le cose che si potevano migliorare. Sono sicuro che anche dopo di me il Botafogo, adesso può restare grande.
16.40 – Seedorf: "Volevo chiude con questo club in una maniera elegante e corretta" ha detto sorridente prima che prenda la parola il presidente del Botafogo: "Volevamo che restasse ancora con noi, ma il calcio guadagnerà un grande allenatore. In molti dovranno inseguire il Milan in futuro con Clarence in panchina. Siamo orgogliosi che lui abbia fatto parte della storia del Botafogo e che il Botafogo sia stato parte della sua". Dopo le parole del presidente Assumpção viene consegnata a Seedorf una targa con la scrita ‘buona fortuna'.
16.35 – "L'esperienza al Botafogo mi servirà moltissimo nella mia nuova avventura milanista. Voglio ringraziare tutti, ci incontreremo ancora un giorno. Spero vivamente che il Brasile possa avere una Coppa del Mondo indimenticabile e la nazionale brasiliana possa onorare i suoi colori"
16.33 – "Sarò il nuovo allenatore del Milan e lascio un Botafogo che è in grado di poter fare benissimo anche per una accresciuta forza mentale"
16.31 – "Sono felice di poter lasciare il Botafogo come una squadra capace di poter sognare e con la qualificazione di Copa Libertadores"
16.28 – Ecco Seedorf e le sue prime parole in conferenza stampa: "Voglio annunciare che smetterò di giocare. E' stata una notte difficile, ma sono molto soddisfatto di quello che ho ottenuto nella mia carriera"
16.22 – Clarence Seedorf si fa attendere. E' tutto pronto nella sala conferenze ed è arrivato anche il presidente Assumpcao. La conferenza sta subendo qualche ritardo ‘fisiologico' essendo stata decisa senza alcun preavviso qualche ora fa dopo che le notizie che erano arrivate dal Milan avevano trovato conferma e – ovviamente – solamente dopo il via libera ricevuto da Arcore.
16.15 – Seedorf è arrivato in sede, circondato ovviamente dai fotografi e dai giornalisti, sorridente a fianco della propria portavoce ufficiale e agente Deborah Martin
16.05 – Direttamente dalla sede del Botafogo e alla presenza del presidente del club Mauricio Assumpcao, Seedorf annuncerà anche che lascerà il calcio da giocatore. Presenti in Brasile decine di giornalisti arrivati da ogni parte.
15.55 – Tutto pronto per il grande annuncio di Clarence Seedorf che dal Brasile ufficializzerà il suo ruolo di neo allenatore del Milan. Grande l'attesa, con la conferenza che andrà in diretta sui principali siti web e sulle televisioni di mezzo mondo.
Oramai è tutto pronto per iniziare la nuova avventura in rossonero. Clarence Seedorf raccoglierà il testimone scomodo lasciatogli da Allegri, suo malgrado, esonerato dal Milan di Barbara Berlusconi all'indomani della bruciante sconfitta in Emilia Romagna ad opera del piccolo ma terribile Sassuolo di Domenico Berardi. E proprio ‘Lady B' pone così il suo mattoncino più importante verso quella tanto agognata ricostruzione societaria che vuole all'interno del Milan. Seedorf, malgrado gli manchi la cosiddetta ‘gavetta' e l'esperienza, affronterà subito la sua sfida più bella e importante, supportato dall'entusiasmo che traspira dalla presidenza (Silvio Berlusconi da sempre ha un debole per lui) e dalla possibilità unica di essere alla guida di uno dei club più importanti al mondo.
L'interregno che non c'è – Subito dopo la notizia dell'(annunciato) esonero di mister Allegri si sono susseguite voci attorno ai probabili candidati alla panca rossonera. Il più quotato è stato subito Filippo Inzaghi che tanto sta facendo bene con i giovani ma l'idea di inserire Superpippo subito in prima squadra non ha trovato consensi interni. Nemmeno l'idea di proseguire fino a fine stagione con lo storico ‘secondo' Mauro Tassotti ha sfiorato le menti di Barbara e papà Silvio. Così, nel giro di 24 ore è tornato prepotentemente alla ribalta il nome di Clarence Seedorf, che aveva lasciato solo due anni fa il Milan da calciatore e che si troverà a rientrarci da allenatore.
Lo staff in rosso e nero – C'era già un pre-accordo tra Seedorf e Silvio Berlusconi valido per giugno ma entrerà in vigore da subito e lo staff attorno a Seedorf sembra già quasi pronto e ricco di altri ex milanisti come Crespo, Davids, Kluivert e Stam. Dal Brasile, dove si era sottoposto come da contratto alle visite mediche prima del ritiro con il Botafogo, in vista del campionato statale, Clarence aveva fatto ‘no comment' alle ultimissime in casa Milan: "Non posso parlare, chiamate la mia manager". Lei, Deborah Martin, non si è sottratta alle spiegazioni attorno soprattutto al Seedorf-allenatore: "Clarence ha le carte in regola per allenare. Ha completato il corso da allenatore, svolto fra Olanda e Brasile".
L'uomo dalle 6 lingue e dalle 4 Champions – Dal Botafogo, Seedorf si può liberare quando vuole basta che non vada a giocare in altre squadre. Detto, fatto: gli scarpini vanno attaccati al chiodo e ci si prepara all'avventura da allenatore. Da giocatore nulla da invidiare: vanta l'esordio a 16 anni con l'Ajax e il primato di quattro Champions League vinte con tre squadre. Una con l'Ajax poi il Real Madrid e ben due con il Milan. Soprannominato a Genova, sponda blucerchiata dove non ebbe grande impatto su ambiente e tifosi, "Culo basso", l'olandese volante a Milanello si è guadagnato i soprannomi ben più prestigiosi di "papa nero" e "Obama", per il carisma con cui si proponeva nello spogliatoio e le lingue (sei) che alternava all'occorrenza. La stessa personalità lo ha sempre distinto in campo, anche quando negli ultimi tempi al Milan il pubblico gli aveva dedicato qualche fischio.
La ‘macchia' del Monza Calcio – L'unico neo nella carriera di Seedorf però, è rappresentato da un precedente come dirigente nel Monza Calcio dove non ha lasciato di certo un bel ricordo. Nel 2009 acquista la società calcistica Monza militante in Lega Pro, ma la squadra non va benissimo. Seedorf decide di istituire un "comitato tecnico" in cui inserisce anche Bergomi e Ferrante che supervisiona me scelte del tecnico di turno. Qualcosa che ricorda da lontano le ingerenze berlusconiane sull'operato dei vari Ancelotti, Leonardo, Allegri ma i risultati non vengono comunque. Cambia 5 tecnici in una stagione e la squadra retrocede. Poi, venderà la società. Un ‘fallimento' del Seedorf "imprenditore" che si ripresenta in altre iniziative lontane dal calcio giocato come il flop con la sua scuderia di moto e il periodico a due ruote.