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Sedotto e scaricato, la delusione di Caldara: “Sognavo CR7 e la Juve… ma c’è di peggio”

Il difensore è finito al centro della maxi-operazione di mercato che lo ha portato assieme a Gonzalo Higuain in maglia rossonera. Tutto è iniziato per volontà di Bonucci, desideroso di rientrare a Torino dopo un anno in rossonero. Mattia Caldara ambiva alla Champions, deve accontentarsi dell’Europa League: “Mi dispiace non avere l’opportunità di giocare con Ronaldo”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un'estate che Mattia Caldara non dimenticherà. Aveva lasciato l'Atalanta convinto che ad attenderlo ci fossero la Champions e la maglia della Juventus. Aveva immaginato di far parte della squadra che, forte di Cristiano Ronaldo, proverà a conquistare quella Coppa che manca da oltre vent'anni. Credeva che a Torino avessero investito su di lui per il futuro, s'è ritrovato parcheggiato e poi usato come pedina di scambio nella maxi-operazione che lo ha spinto al Milan assieme a Gonzalo Higuain mentre Leonardo Bonucci ha fatto il percorso a ritroso, accorgendosi dopo un anno che quella juventina è "casa mia".

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Sedotto e scaricato nel giro di pochi mesi, per quanto mostri entusiasmo per la nuova avventura in rossonero, l'ex pupillo di ‘Gasp' proprio non riesce a nascondere l'amarezza per quanto accaduto nelle ultime settimane.

Mi dispiace non avere l’opportunità di giocare con Ronaldo – racconta il Corriere dello Sport che riporta le parole del calciatore tornato in Italia direttamente da Atlanta -. Speravo di avere un giorno la possibilità d'indossare la maglia della Juventus e invece le cose sono andate diversamente… ma nella vita c’è di peggio.

Non gli sono bastate le prestazioni incoraggianti nella tournée americana né il favore della piazza che ha accolto con malumore il ‘figliol prodigo' Bonucci e s'è opposta alla cessione del talento atalantino. Lo stesso Allegri avrebbe voluto trattenerlo manifestando dispiacere per la trattativa che s'è chiusa nelle ultime ore sull'asse con Milano. "Il mercato è questo e ci ha obbligato a farlo partire – ha ammesso dall'America il tecnico bianconero -. Mattia è un giovane bravo, un professionista con un grande futuro davanti, qui da noi doveva fare un percorso di crescita proprio come era accaduto a Rugani". Peccato non abbia avuto il tempo per farlo: Caldara sognava CR7 e la musichetta della Champions, deve accontentarsi dell'Europa League e di un Milan che è ancora figlio di un dio minore.

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