“Se non faccio sesso non riesco neanche a correre”, quando Gullit disse no a Berlusconi
Un mese di astinenza sessuale per vincere lo scudetto. Quando Arrigo Sacchi annunciò la richiesta nello spogliatoio del Milan calò il silenzio e a molti passo la voglia di scherzare. Lui, il guru di Fusignano, diceva sul serio. La richiesta di sacrificio veniva dall'alto, fu lo stesso presidente – Silvio Berlusconi – a raccomandare alla squadra un po' di morigeratezza e concentrazione massima sull'obiettivo da conquistare nel duello a distanza con il Napoli di Diego Armando Maradona. Ci pensò il bomber sardo, Virdis, a gelare il pubblico partenopeo, suggellando al San Paolo una rimonta in classifica che portò in dote l'undicesimo titolo nella storia dei rossoneri.
Ciò he accadde in quei giorni è consegnato agli almanacchi delle statistiche ma il dietro le quinte è altrettanto interessante. Lo ha svelato l'ex allenatore dei rossoneri durante la trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa' facendo così cadere il riserbo sulle ‘cose di spogliatoio' contemplato da una legge non scritta del calcio secondo la quale tutto ciò che succede all'interno del gruppo è sacro e inviolabile. In questo caso, però, il retroscena non è compromettente ma simpatico. Tutto nacque dalle parole di Berlusconi che chiese ai calciatori, in maniera esplicita, di non ‘sprecare energie utili' da profondere nell'impresa. Qualcuno la prese male… uno in particolare si mostrò palesemente contrariato: Ruud Gullit non nascose il proprio dissenso.
Guardai subito Gullit, scuoteva la testa – ha ammesso Sacchi nell'intervista con Fabio Fazio -. Dissi: ‘presidente, Ruud credo che Ruud voglia dire qualcosa’. Si alzò dall’alto della sua imponenza fisica, era 1.91 cm per 91 kg, massa grassa 12, perfetto. Cosa disse? Potete immaginarlo… disse: presidente, io senza sesso non riesco neanche a correre…