Scozia: maxi squalifica di 7 giornate a giocatore del Celtic per razzismo

Il pugno di ferro continua in giro per l'Europa e non si salva nemmeno la Lega scozzese dalla lotta al razzismo. Così, non fa quasi più notizia la maxi squalifica che ha ricevuto un giocatore del Celtic Glasgow reo di aver insultato un avversario durante una partita. Fatto registrato dal direttore di gara e finito sul tavolo della Federazione che ha valutato il caso e ha deciso per fermare con sette turni di stop Aleksandar Tonev, bulgaro dei biancoverdi. Il Celtic in un primo momento aveva tentato anche di difendere il proprio giocatore ma davanti all'evidenza dei fatti il club scozzese ha poi desistito. L'oggetto degli insulti è stato Shalelum Shay Long, difensore dell'Aberdeen, ex del Manchester City.
Tolleranza zero e squalifica esemplare. E' la prima volta che una squalifica così pesante colpisce la Scozia ma quando si tratta di razzismo l'UEFA sembra aver deciso di utilizzare la mano pesantissimo contro tutto e contro tutti. Al motto di ‘Respect' lo slogan che il massimo organismo del calcio continentale continua a sventolare quale unica importante bandiera sotto cui tutti gli sportivi di ogni razza e nazione devono sottostare. E chi non segue le regole viene punito in modo esemplare. Come è accaduto al bulgaro Tonev: il giocatore degli Hoops, in prestito dall'Aston Villa, aveva respinto subito l'accusa di razzismo, documentata invece dal direttore di gara nella sfida tra Celtic e Aberdeen di metà settembre. I biancoverdi di Glasgow avevano difeso il proprio tesserato, ma hanno dovuto accettare la decisione finale che era stata rinviata perchè il giocatore qualche settimana fa era stato convocato nella Nazionale bulgara per le gare di qualificazioni a Euro 2016.