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Scoperto un giro di magliette del Napoli contraffatte. A Bergamo

Il mondo sottosopra, con imprenditori bergamaschi che contraffanno divise del Napoli che diventa parte lesa. Un blitz della finanza ha portato al sequestro anche di altre casacche di varie nazionali e di club esteri.
A cura di Alessio Pediglieri
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Magliette del Napoli contraffatte vendute vicino allo stadio, tra le bancarelle e venditori ambulanti con i nomi di Higuain, Pandev, Insigne, Mertens. La guardia di Finanza che interviene nei magazzini che diffondono le casacche fasulle, sequestra la merce con i marchi della società partenopea insieme ad altre centinaia di magliette di altre squadre e nazionali. Tutte rigorosamente false. Una ‘cartolina' che i luoghi comuni vorrebbero essere stata orchestrata dai soliti ‘mariuoli' campani, maestri nell'arte dell'arrangiarsi e dell'aggirare le regole, ma non è così. I ‘furbetti' questa volta sono del lontano Nord, più precisamente di Bergamo, la città in cui è nato tutto. Altro che Napoli.

Maxi sequestro, oltre 2300 magliette – I contorni della vicenda sono ancora molto confusi: la Guardia di Finanza ha operato un blitz in un magazzino bergamasco della "Locadri" la ditta intestata a Carlo e Adriano Locatelli, con sede legale a San Paolo D’Argon e operativa in via Molinaretti a Castelli Calepio, dove c’è anche la rivendita denominata "L.C. Sport", dove avrebbero ritirato centinaia di magliette taroccate. Tra queste, tante nazionali e club ma nessuna del Napoli calcio, che invece gli stessi finanzieri in borghese avevano trovato all'interno di un negozio del bergamasco da dove era partita  la lotta al merchandising fasullo che reca ogni anno un buco di guadagno ingente per le società calcistiche.

Non conformità all'originale – In totale saranno 2.336 le magliette che fanno riferimento a varie nazionali, in particolare italiana e tedesca, ma ci sono anche prodotti del Real Madrid e del Manchester United. Ma il legale della ‘Locadri' interviene prontamente e accusa la Finanza di aver operato un sequestro illegittimo: "La contraffazione si concretizza quando sulla maglietta di una squadra di calcio si riportano il logo della società e il logo dello sponsor ufficiale. In questo caso non è così, su nessuno dei capi sequestrati. Si tratta in realtà di prodotti destinati al mercato parallelo, ad esempio sulle bancarelle vicine agli stadi, ma senza alcuna volontà di imbrogliare nessuno". All'interno delle magliette portate dall'avvocato della difesa ci sarebbe infatti una scritta che scagionerebbe i Locatelli dove si evidenzia la "non conformità del prodotto a quello ufficiale". In pratica, l'avviso che si tratta di una divisa fasulla. Ma l'allarme resta

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