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Sciopero calciatori non è affatto scongiurato

Leo Grosso, vice presidente Aic: i giocatori non siano trattati come oggetti.
A cura di Gianni Monaco
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Lo sciopero dei calciatori previsto per il 25 e 26 settembre (quinta giornata di Serie A), non è affatto scongiurato. Lo si è capito dopo l'incontro di venerdì scorso, quando si sono incontrati Figc e Aic. E oggi, se ve ne fosse di bisogno, arrivano le parole di Leo Grosso, che sembrano tutto, tranne che distensive.

"Il punto fondamentale da comprendere – ha detto il vice presidente dell'Aic – è che l’accordo collettivo non ha alcun contenuto economico. Sono previsti i minimi di stipendio per i giovani, ma si tratta di un quadro normativo che prevede garanzie. La Lega, stavolta, molto abilmente ha fatto decadere il vecchio accordo creando una situazione di deregulation. Nei 380 contratti depositati dal primo luglio, sono scomparse le garanzie".

Uno dei punti più controversi è il trasferimento obbligatorio: "Nel 1981, secondo la legge, la cessione del contratto diventava legittima con il consenso del soggetto coinvolto. Ora si vuole tornare alla vendita di un oggetto – ha detto ancora Grosso. – E un altro punto su cui i giocatori non cederanno è l’esclusione dagli allenamenti. Non sono accettabili gli allenamenti separati che servono per imporre un rinnovo di contratto o una cessione».

Per il vice presidente Aic chi sostiene che i calciatori protestano per avere più privilegi e soldi "fa solo demagogia".

Gianni Monaco

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