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Schillaci, l’ex moglie salvata dal suicidio. Totò smentisce: “Nulla di vero”

Rita Bonaccorso, ex moglie dell’attaccante azzurro, avrebbe tentato di togliersi la vita lasciando aperto il gas della sua abitazione palermitana. Una notizia, però, subito smentita dallo stesso Schillaci. La Questura di Palermo conferma l’ipotesi emersa nelle ultime ore.
A cura di Alberto Pucci
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E' stata un giorno che Totò Schillaci difficilmente scorderà. Nelle scorse ore, secondo un portale siciliano, l'ex moglie dell'indimenticato protagonista di Italia '90, avrebbe tentato di suicidarsi lasciando il gas aperto nella sua villa situata nel capoluogo siciliano. Schillaci e la sua ex compagna avevano divorziato nel 1996, dopo un periodo di tre anni nel quale avevano vissuto da separati. La donna, che anni fa era rimasta coinvolta in una truffa per fallimento di un'attività commerciale, viveva in un'abitazione valutata per oltre due milioni di euro e messa all'asta dal tribunale di Palermo. Proprio in questa bellissima villa palermitana, Rita Bonaccorso avrebbe tentato invano di suicidarsi. A salvare la donna, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati i vicini che, allarmati dal forte odore di gas, avrebbero subito chiamato i pompieri e sventato il tragico gesto.

Una notizia che, poche ore dopo, è stata però smentita dalla famiglia di Schillaci: "La signora ha avuto un piccolo problema di salute, che è stato già brillantemente superato. La notizia del tentato suicidio non c'entra niente ed è completamente sbagliata: si tratta di una bufala".

La conferma della Questura: "Ieri pomeriggio (lunedì, ndr) la signora ha tentato il suicidio – hanno spiegato dall'ufficio stampa della Questura di Palermo -. Il tentativo è stato sventato e la signora è stata portata all'ospedale per le cure. Lì abbiamo rintracciato i familiari".

La richiesta d'aiuto – La vicenda relativa al sequestro della villa, che coinvolse direttamente Rita Bonaccorso e i due figli, fu al centro di diverse polemiche. Tirata in ballo come "socia apparente" nel fallimento di una gioielleria e di una ditta svizzera fornitrice di gioielli, la donna fu accusata del fallimento dell'attività e di aver simulato il furto degli stessi preziosi che, a suo tempo, non furono mai pagati. A quell'accusa seguì il sequestro e la messa in vendita all'asta della villa. Una decisione che la Bonaccorso non prese bene, al punto di scrivere all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Sono stata vittima di una congiura in quanto moglie separata di un calciatore famoso", urlò l'ex signora Schillaci. A prendere le difese della donna, scese in campo anche lo stesso Totò: "E' innocente e qualcuno ha approfittato della mia fama". Una lunga vicenda giudiziaria che, in tutti questi anni, ha stravolto la vita della donna che, nelle ultime ore, è tornata alla ribalta delle cronache per questo presunto (e subito smentito) suicidio.

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