Schermo nero e ’90 minuti di silenzio’, Sky onora la memoria del Chapecoense
Dolore e cordoglio. Angoscia e lacrime. La rabbia che sale in gola e strozza il pianto. Il disastro aereo nel quale hanno perso la vita 71 persone, la ‘Superga' brasiliana che ha spazzato via i sogni e la vita della squadra Chapecoense hanno commosso il mondo intero. Quelle immagini rimbalzate da una parte all'altra del globo hanno lasciato una sensazione di bruciore pulsante, una stretta al cuore, come svegliarsi da un brutto incubo col fiatone e l'ansia, con le mani aggrappate alla spalliera del letto per non finire risucchiati chissà dove.
Tutto vero. Tutto tragicamente vero. E le notizie sulle condizioni del veicolo, sulla (possibile) mancanza di carburante, sono come grani di sale strofinati sulla pelle. Pietre messe a posta sul cuore. Una ferita che difficilmente sarà rimarginata nel giro di poco tempo.

Tutto vero. Tutto così drammaticamente vero. Bellissima la partecipazione popolare, dalla Colombia fino in Brasile: un abbraccio virtuale che ha unito sportivi, tifosi, appassionati nel ricordo di quei calciatori e di un sogno spezzato sul più bello, quando la finale di Copa Sudamericana contro l'Atletico Nacional era giunta a suggello di una favola iniziata con la scalata verso il massimo torneo verde-oro.

Sky Sports avrebbe dovuto trasmettere attraverso Fox Sports l'incontro in Brasile e ha preso una decisione forte, di alto valore simbolico. Non ha voluto che quello spazio programmato in palinsesto fosse occupato da una trasmissione ‘tampone'. E così in segno di rispetto per le vittime non ha cancellato l'evento e lo ha comunque mandato in onda. Come? Trasmettendo senza immagini, a teleschermi neri per 90 minuti: sul monitor c'era solo il cronometro che scorreva a corredo della scritta '90 minuti di silenzio'.