Scandalo Uefa, Platini attacca: “E’ una macchinazione contro di me”

Da giocatore amava lanciarsi all'attacco, da dirigente ha spesso giocato in difesa. Michel Platini, travolto recentemente dallo scandalo che ha colpito lui e Joseph Blatter e punito dalla squalifica di otto anni inflitta dalla Fifa, torna a vestire la maglia dell'attaccante e a puntare deciso verso l'avversario. Il rivale in questione, secondo l'ex presidente dell'Uefa, sarebbe la Fifa: colpevole di aver male interpretato (secondo il francese) ciò che successe dopo il mondiale del 1998. A quel tempo Platini e Blatter cominciarono a lavorare e a fare affari insieme: un "modus operandi" che, a distanza di anni, la commissione etica dell'Uefa ha deciso di punire giudicando "non autorizzati" i due milioni di franchi svizzeri che Blatter versò a Platini. "E' una vera e propria macchinazione – ha commentato Platini da Dubai – Sono il primo al mondo a pagare le tasse sulla presunta corruzione".
La rabbia di Michel – La vicenda della consulenza che Platini prestò al numero uno della Fifa tra il 1998 ed il 2000, ha fatto il giro del mondo ed è stata fatale al francese: "La commissione etica che mi ha giudicato dice di essere indipendente: ma chi paga i viaggi e il lavoro dei componenti di questa commissione? La Fifa". Platini è un fiume in piena e spiega ciò che accade con Blatter: "Mi contattò per lavorare al suo fianco, dopo il mondiale del 1998 e l'accordo prevedeva una certa somma. Ho emesso una fattura e, dieci giorni dopo, sono stato pagato. Dopo di che ho pagato tutte le tasse al fisco svizzero. La Fifa ha, però, in seguito deciso di spedirmi alla commissione etica presieduta da colui il quale aveva già secretato il rapporto Garcia sulla corruzione della stessa Fifa. Mi accusano di non avere informato il comitato esecutivo. Sono io che avrei dovuto informare o qualcun altro? Qualcuno forse mi aveva detto di farlo? Questi sono stati i fatti e su questo voglio battermi. La mia battaglia non è certo per una poltrona alla Fifa o all'Uefa ma contro l'ingiustizia".