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Sbaglia di proposito il rigore che non c’era

E’ Luca Impiglia, 13enne della Giovane Ancona che davanti all’evidente errore arbitrale decide di non segnare dagli undici metri: “Qui ci insegnano che i valori dello sport contano più di un risultato”
A cura di Alessio Pediglieri
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Domenica mattina nel campionato della categoria Giovanissimi al Campo dell'Aspio durante il match tra la Giovane Ancona e il Palombina (2-6 il risultato finale) accade un fatto straordinario per il mondo del calcio: Luca Impiglia si presenta sul dischetto del rigore con i padroni di casa già sotto 1-0 dopo soli 15 minuti di gioco e invece di calciare per trovare il gol del pareggio, passa la palla al portiere avversario. Lo applaudono la squadra, gli avversari, i genitori in tribuna, tutti. Tutti matti? No, perchè il fallo in area l'aveva commesso proprio Luca anche se l'arbitro aveva visto il contrario e d'intesa con il proprio allenatore Santini ha deciso che non era corretto segnare approfittando di un evidente errore.

Fair play – Questione di fair play, buon senso o semplicemente educazione ai valori dello sport. Che un ragazzino di 13 anni su un campetto di periferia ha insegnato a fior di campioni plurimilionari e viziati che ogni weekend calcano i campi delle massime serie e fanno delle simulazioni il proprio pane. "Alla Giovane Ancona ci hanno insegnato che il risultato conta meno di altri valori. Al primo posto ci sono la correttezza e la sportività. Il rigore non c'era, mi è venuto naturale pensare di sbagliarlo. Anche se eravamo sotto di un gol" dirà Luca nel dopo partita. Un concetto ribadito sal proprio tecnico: "La decisione è stata condivisa da tutti. I suoi compagni si sono rivolti a me come per dire, mister, mica saremo matti a segnare?"

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