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Saudade e infortuni: il “mitico” Sodinha lascia il calcio a soli 27 anni

Il centrocampista nativo di San Paolo, balzato agli onori delle cronache per un fisico decisamente “extra large” ma anche per il suo tocco di palla sopraffino, si ritira ed è pronto a tornare in Brasile.
A cura di Alberto Pucci
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Gigi Manfredi, ai tempi della sua esperienza a Brescia, utilizzò una definizione divertente e quanto mai perfetta per il suo giocatore: "E' un Renato Pozzetto con i piedi di Maradona". Felipe Monteiro Diogo (per tutti semplicemente Sodinha), al di là dell'accostamento blasfemo al "Pibe de Oro", ha sempre avuto il talento già visto in molti giocatori sudamericani e anche le sembianze (faccione e tendenza ad ingrassare) del noto attore milanese. Dettagli che lo avevano portato alla ribalta del grande pubblico che, dopo le prime battute sarcastiche sul suo "girovita", rimanevano estasiati dai colpi del brasiliano…come quel giorno al "Manuzzi", quando portò il pallone fino in porta accarezzandolo e nascondendolo a mezza difesa cesenate. Dopo essere entrato nelle simpatie di molti tifosi italiani (specialmente quelli più sovrappeso), Sodinha ha comunicato nelle scorse ore il suo ritiro dal calcio a causa dei continui problemi fisici che ne hanno condizionato la carriera.

Il messaggio d'addio – Condizionato anche dalla famosa "saudade", che colpisce in maniera irrefrenabile quasi tutti i giocatori brasiliani, l'ex giocatore di Udinese, Bari, Brescia e Trapani ha comunicato la notizia direttamente dal suo profilo Facebook: "E' con grande dispiacere che lascio il calcio giocato – ha scritto – E' arrivato il momento di fare quello che mai avrei voluto fare, dire basta, dire addio, addio ad un sogno, un sogno che ho sempre portato nel cuore da quando ho cominciato a camminare. La vita ti mette davanti a tanti ostacoli, diverse volte li ho superati, ma questa volta mi tocca gettare la spugna. Nella mia vita ho dovuto affrontare cose che non auguro a nessuno, le critiche che ho ricevuto diverse volte da persone che non hanno la minima idea della sofferenze che ho avuto, mi hanno sì ferito in un primo momento, ma mi hanno anche fatto diventare più forte, ma non è bastato".

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