Sassuolo-Napoli 0-1, gli azzurri rialzano la testa grazie a Higuain e Callejon
Torna il sereno sopra la testa di Rafa Benitez. Sotto accusa per una stagione cominciata nel peggiore dei modi, il tecnico spagnolo è tornato alla vittoria in quel di Reggio Emilia, davanti ad un avversario quasi mai in grado di impensierire il portiere azzurro Rafael. E' bastato un Napoli leggermente migliore di quello visto in queste settimane, per avere ragione della squadra di Di Francesco. L'undici partenopeo ha vinto, ma ha anche messo in mostra le solite "magagne" già riscontrate dai tifosi: lentezza della manovra, centrocampo con poca qualità (Gargano e Diego Lopez fanno rimpiangere Behrami e Dzemaili), disattenzioni difensive da infarto e tenuta fisica approssimativa. I tre punti colti sul terreno del "Mapei" sono, dunque, il miglior ricostituente che poteva "assumere" il convalescente Napoli di questo periodo. In attesa di tempi migliori, e di avversari più credibili, la vittoria è manna da cielo per Benitez che potrà tornare a lavorare con tranquillità, senza sentirsi addosso lo sguardo inferocito del presidente De Laurentiis. In casa Sassuolo, invece, la delusione comincia a farsi sentire. Dopo i due pareggi con Sampdoria e Fiorentina, i neroverdi hanno pagato il maggior tasso tecnico dell'undici partenopeo, scendendo inizialmente in campo senza la giusta convinzione. Al Sassuolo non è bastato un secondo tempo tutto cuore (traversa di Peluso a 5 minuti dal termine), per raddrizzare l'incontro. Occorre un veloce cambio di rotta, già a partire dalla prossima sfida di Roma con la Lazio. Se gli emiliani non ritroveranno in fretta quello "spirito" messo in mostra nella scorsa stagione, la lotta per non retrocedere potrebbe rivelarsi più dura del previsto.
Il leader Gonzalo – A tratti troppo nervoso e ancora lontano dal suo primo gol in campionato, l'argentino ex Real Madrid rimane comunque il punto di riferimento fondamentale per la squadra di Benitez che sta ancora aspettando il miglior Hamsik e le giocate di Insigne e Meertens (oggi in panchina). Senza l'aiuto dei suoi compagni, Higuain rimane uno dei pochi a lottare su ogni pallone e a credere nella vittoria. Se alcuni giocano in "punta di forchetta", Gonzalo ci mette invece sempre il piedone, mostrando voglia e carattere. Il gol spacca partita, al 28esimo del primo tempo, è nato proprio da una sua grande giocata: controllo del pallone e grande apertura per Callejon che, davanti alla porta incustodita, ha portato in vantaggio il Napoli. A fare da contraltare al volenteroso "Pipita", il pomeriggio incolore di Simone Zaza. Da quando è stato convocato in Nazionale (dove, tra l'altro, ha fatto molto bene), l'attaccante emiliano è sparito dai radar del campionato. Anche lui servito poco e male dai compagni (come Higuain), Zaza è l'unica ancora di salvezza per Di Francesco: se non segna lui, in questo Sassuolo, è notte fonda.
Esame Torino, prima di San Siro – Dopo l'impegno europeo di Bratislava, contro lo Slovan, tra sette giorni Benitez tornerà a casa e affronterà ancora gli sguardi dubbiosi dei tifosi del San Paolo. Nel posticipo della sesta giornata, infatti, il Napoli affronterà il Torino che, fortunatamente per gli appassionati azzurri, non fa più paura come quello dello scorso anno "targato" Cerci e Immobile. I novanta minuti di Fuorigrotta dovranno fugare gli ultimi dubbi e tracciare la strada da seguire per il match successivo: quello di Milano, contro l'Inter. Sarà nella "Scala del calcio" che Benitez dovrà cercare di riappropriarsi del suo Napoli e di quella credibilità che, sin dall'eliminazione nel preliminare di Champions League, è venuta sempre più a mancare. Sull'altra panchina, anche Di Francesco è alla ricerca di ossigeno e conferme. Le prossime tre partite, contro Lazio, Juventus e Parma, potranno decidere il futuro del tecnico della promozione e della salvezza neroverde. L'antidoto per uscire dalla crisi, potrebbe essere copiare e incollare l'ultimo spezzone di partita messo in mostra contro il Napoli. In caso di tre sconfitte, la storia d'amore tra il tecnico abruzzese ed il patron Squinzi potrebbe anche finire prima del previsto.