Sasa Bjelanovic per THE BBEST: l’attaccante dell’Atalanta felice per il suo gol
La classifica di Serie B parla chiaro: ci sono due squadre che sembrano già avviate ad una promozione nel massimo campionato italiano che per quanto si è visto in campo è davvero meritatissima. Il Siena e l'Atalanta sono state le vere dominatrici di questo torneo cadetto e le due città preparano già la festa per il ritorno in Serie A. Abbiamo intervistato Emanuele Calaiò del Siena due settimane fa, adesso è il turno di un nerazzurro, che con il gol realizzato nei minuti finali della partita al "Braglia" contro il Modena ha spianato la strada agli orobici: si tratta di Sasa Bjelanovic, che per la nostra rubrica "The BBEST" ci ha parlato della sua carriera e della gioia per questa segnatura.
Un gol nel finale a Modena che potrebbe significare l'allungo decisivo per la Serie A: il primo gol in nerazzurro è anche il più importante?
"Credo di si. Si è parlato tanto di quesa partita e si diceva che con una vittoria eravamo in A. Avevamo cominciato bene, poi il pareggio del Modena ci aveva un po' bloccato ma sono riuscito a segnare ed è stato importante. Per la promozione però bisogna ancora fare punti".
L'Atalanta è tornata in vetta grazie a Bjelanovic: è un po' una rivincita dopo le critiche per l'errore contro il Novara?
"Un attaccante vive di situazioni e quell'errore si è rivelato pesante per il risultato e perchè giocavamo contro una diretta concorrente. Sono molto autocritico e quindi avevo grande voglia di riscattarmi. Ci sono riuscito adesso e sono contento perchè può essere un gol decisivo".
Sei arrivato in Italia con il Como: cosa ricordi del tuo impatto con il calcio italiano?
"Si tratta di un calcio completamente diverso rispetto a quello che si gioca in Croazia. Volendo fare un paragone è come passare dalle elementari all'università. Ci è voluto un po' di tempo per adattarsi e per riuscire a capire come rendersi utile alla squadra, ora sono da tanti anni in Italia quindi ci sono abituato".
Sei stato successivamente anche al Genoa dove hai fatto bene. È la dimostrazione che comunque devi molto al presidente Preziosi?
"Se non ci fosse stato lui non sarei mai arrivato in Italia. Ci sono molto legato perchè è stato il primo ad avere fiducia in me. Al Como le cose non andarono benissimo perchè la squadra era stata rivoluzionata rispetto a quella che era stata promossa e trovai delle difficoltà. Quando mi mandò al Chievo mi rese le cose più facili. Mi ha voluto poi al Genoa quando è tornato in B quindi credo sia una persona molto importante per me".
Hai lasciato un buon ricordo anche a Lecce ed Ascoli, mentre al Torino non è andata benissimo: cos'è che non ha funzionato con i granata?
"Arrivai a Torino non per fare il titolare ma sapevo che avrei potuto dare una mano. Purtroppo ho avuto dei problemi fisici che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio ma credo che quella sia stata una annata difficile per tutta la squadra e le colpe sono da dividere fra tutti. Con il Lecce e con l'Ascoli ho dato il mio contributo".
Vanti una esperienza anche in Romania, con il Cluj, dove hai giocato la Champions League: credi sia stato il punto più alto della tua carriera?
"Quello romeno è un campionato minore rispetto a quello italiano. La possibilità di giocare qualche partita nella Champions League è stato quello che mi ha spinto a giocare in Romania, dove sono stato benissimo. Sicuramente il fatto che ci fosse Mandorlini che mi conosceva è stato un fattore decisivo".
Cosa invece ti ha spinto a ritornare in Italia, paese che in pratica ti ha adottato?
"L'offerta dell'Atalanta non si poteva assolutamente rifiutare. Il presidente del Cluj voleva trattenermi ma sono stato io a spingere per riuscire a passare in nerazzurro. Non c'era più Mandorlini poi, quindi avevo voglia di andare all'Atalanta, che è una occasione importantissima".
L'Atalanta si appresta al ritorno in Serie A: il tuo obiettivo è rimanere a Bergamo e giocare anche nella massima serie?
"Assolutamente, non penso ad altre squadre ma solo all'Atalanta. Vorrei rimanere in Serie A con loro anche perchè ho un altro anno di contratto. La società farà le sue scelte ma sono convinto di poter dare una mano".
Un parere da attaccante sulla corsa allo scudetto. Chi vedi favorita per la vittoria del tricolore?
"Se dovessi dare delle percentuali direi Milan 65% e Napoli 35%. Questo perchè il Milan ha una rosa più ampia mentre gli azzurri devono essere sempre al completo, anche se stanno facendo un campionato straordinario".