Sarri, la Champions è una goduria: “Io mi arrapo anche per un’amichevole”
"Io mi arrapo anche per un'amichevole", dice Sarri alla vigilia della gara con il Benfica, la seconda dopo il debutto vincente a Kiev contro la Dinamo. Il Napoli è in testa al girone B, il match coi portoghesi – al di là del fascino per la storia e la tradizione dell'avversario – è già di grande importanza considerato che battere i lusitani equivarrebbe a fare un altro passo verso una qualificazione storica agli ottavi di finale. Un passo alla volta, però.
L'appello al pubblico perché torni allo stadio
Il tecnico del Napoli non guarda oltre i novanta minuti che lo attendono mercoledì sera, al San Paolo, dinanzi a quel pubblico che negli anni scorsi ha affollato lo stadio e in questa stagione – complici le polemiche con il presidente De Laurentiis – lascia larghi vuoti sugli spalti. "I tifosi ci hanno sempre aiutato e lo faranno anche domani – ha ammesso Sarri che da parte della folla ha il massimo sostegno -, ma è inutile fare appelli. Certo, fosse pieno per noi sarebbe uno stimolo ulteriore".
Una partita di rango e al tempo stesso un test di maturità
"Vediamo se anche contro una squadra di questo livello riusciremo a fare il nostro gioco come sempre. Il Benfica è la quarta testa di serie della Champions, una grande squadra che tra le proprie qualità tecnica, qualità di palleggio e capacità di gestire il pallone". A che punto è il suo Napoli? Sarri resta cauto e si appella al più classico "abbiamo ancora margini di miglioramento enormi nella gestione dei momenti delle partite, serve crescere ulteriormente come mentalità". Altro fattore fondamentale, l'inserimento dei nuovi acquisti negli schemi e nello scacchiere tattico: due cose che camminano di pari passo: "Non è semplice perché ci stiamo allenando – ha aggiunto il tecnico, in riferimento all'intensità di un calendario che non lascia pause né tempo per riflettere – poco però quando ci riusciremo aumenterà ancora il numero di giocatori di buon livello a disposizione".
La fiducia di Jorginho
Allan tornerà nel cuore della mediana. In attacco ci sarà Milik con Mertens di nuovo nel ruolo di esterno, un tandem che ha ben impressionato in questo avvio di stagione. Lì, nel mezzo, toccherà a Jorginho il compito di tessere la trama dei passaggi, dettare il ritmo, essere uomo di lotta e di governo. "Il Benfica è una grande squadra abituata a giocare in Europa e che da mesi fa molto bene fuori casa – esordisce l'ex Verona – . Dobbiamo giocare per vincere come abbiamo sempre fatto. Stiamo crescendo come squadra, i nuovi si stanno inserendo bene, ma saremmo migliorati anche con Higuain".