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Sarri, come sta Insigne? “Non so quando riusciremo a recuperarlo”

Il Napoli frena in casa contro la Fiorentina e manca il sorpasso in vetta. Le assenze di Ghoulam, Milik e del ‘magnifico’ (in forte dubbio anche per il Torino) sono durissime da sopportare in un momento delicato per la squadra, apparsa poco brillante. “Ai ragazzi dico che dobbiamo andare avanti senza ascoltare niente e nessuno”
A cura di Maurizio De Santis
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La domanda è: ce la farà Lorenzo Insigne a essere recuperato e disponibile per la gara contro il Torino? Il Napoli la giocherà all'Olimpico sabato prossimo alle 18 ma le condizioni del ‘magnifico' sono tali da indurre alla massima cautela per non correre il rischio di perdere un calciatore così importante per più tempo ancora. E' anche per questa ragione che Sarri, dopo il pareggio contro la Fiorentina al San Paolo, non si sbilancia e quando gli chiedono come sta il giocatore replica in maniera sincera: "I medici e i fisioterapisti stanno lavorando, aspettiamo martedì e vediamo come starà Lorenzo e soprattutto per quando riusciremo a recuperarlo".

Un'assenza pesante che si aggiunge a quelle di Milik (attacco) e Ghoulam (difesa). Tre calciatori differenti per ruolo e interpretazione tattica nello spartito del tecnico. Tre alternative che vengono a mancare in un momento delicato della stagione con gli azzurri fuori dalla Champions e poco brillanti. Sarri, però, non è d'accordo.

Ho visto un Napoli in salute e se avessimo vinto 1-0 tutti avrebbero parlato di Napoli ritrovato – ha aggiunto il tecnico -. Ho visto ritmo, velocità di circolazione della palla, movimento. Rispetto alle partite precedenti c'è stata anche molto più facilità nella creazione della palla gol. Mentalmente abbiamo un mese in più di tensione rispetto agli altri perché nei preliminari di Champions abbiamo speso molto. E poi l'assenza di Milik pesa, perché consentiva a Mertens di rifiatare, ma anche a Insigne nelle rotazioni in attacco.

Inter a 40, Napoli a 39, Juventus a 38: la classifica è serrata, c'è anche la Roma che ha la gara con la Sampdoria da recuperare e una Lazio (anche se più attardata) che prova a tenere il passo. Sarri si sforza di guardare il bicchiere mezzo pieno e alla squadra fa una sola raccomandazione: guardare avanti e basta, non pensare ad altro

Dobbiamo andare avanti senza ascoltare niente e nessuno, sapendo che il campionato è lungo come la vita e che un momento difficile arriva per tutti. L'importante è superarli, e farlo in fretta.

Capitolo turnover: dopo la sconfitta di Rotterdam il tecnico pose l'accento sulla differenza tra titolari e seconde linee chiarendo che avrebbe preferito far giocare sempre i primi anche se non al top perché capaci di assicurare un rendimento comunque superiore ai cosiddetti rincalzi. Tra questi anche Ounas giunto nell'estate scorsa dal Bordeaux per 12 milioni e finora visto all'opera col contagocce.

Pensate a Douglas Costa: arriva dal Bayern Monaco e – è la chiosa di Sarri – Allegri ha cominciato a inserirlo a novembre. Ci vuole pazienza, ci stiamo lavorando ma deve rispettare un percorso che per un ventenne che arriva dal calcio francese è normale. Ha ampi margini di miglioramento.

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