Sarri, altra lezione a Benitez: gli ha preso 4 punti e dato 6 gol
Se il miracoloso Empoli di Sarri continua a stupire, altrettanto non possono dire della propria squadra i tifosi del Napoli: battuto in maniera inaspettata dai toscani, dopo che aveva raccolto 3 successi nelle ultime tre di campionato. La prova sconcertante dell'undici di Rafa Benitez, specialmente nel primo tempo, riporta impietosamente in prima pagina la difficoltà (incapacità?) del tecnico spagnolo di dare una scossa ai suoi ragazzi nelle partite cruciali e, soprattutto, in quelle contro le squadre medio piccole. Riavvolgendo il nastro di queste 33 giornate di campionato del Napoli, salta all'occhio l'incredibile altalena di risultati. A partite ben giocate e vinte con merito, infatti, Higuain e compagni hanno alternato prestazioni imbarazzanti e flop rumorosi.
In dieci gare, tra andata e ritorno, contro Chievo, Udinese, Palermo, Atalanta, Cagliari, Torino, Verona ed Empoli, formazioni (sulla carta) inferiori qualitativamente, i partenopei hanno raccolto solo 5 punti: frutto di cinque sconfitte e altrettanti pareggi. Numeri impietosi, ai quali si aggiunge il dato relativo alle trasferte. La squadra di Benitez, infatti, lontano dal San Paolo continua a stentare (5 sconfitte, 1 vittoria nelle ultime trasferte). Un "trend" negativo, specialmente per un club che era partito con l'idea di dare fastidio alla Juventus e avanzare il più possibile in Champions League. Messa subito da parte l'ipotesi di spaventare i campioni d'Italia, al Napoli non resta che centrare almeno il terzo posto (ora lontano 5 punti): obiettivo che rischia di diventare irraggiungibile, dopo il crollo di Empoli.
45 minuti. Tanto è bastato a Sarri per "asfaltare" il collega e dargli una lezione di calcio. A nulla è servito l'orgoglio messo in mostra dai campani nella ripresa. Al di là della stanchezza e delle colpe della squadra (male la difesa, centrocampo in affanno e attacco poco incisivo), resta ancora un mistero come Rafa Benitez non sia in grado di dare un gioco ben preciso alla sua squadra e di responsabilizzare a dovere i suoi: spesso colpevoli di prendere sottogamba certi impegni. Supercoppa con la Juventus a parte, Benitez ha confermato non solo di soffrire le piccole ma anche di non riuscire a vincere nelle partite che contano. Un ko che, a poche ore dalle dichiarazioni d'affetto del presidente ("Se Benitez rimarrà, sarò felicissimo"), rischia di incrinare nuovamente il rapporto tra il tecnico, la dirigenza e la piazza napoletana: sfinita da un campionato passato sulle montagne russe. Domenica prossima, al San Paolo, arriva il Milan più "debole" degli ultimi quindici anni. Un ulteriore campanello d'allarme per Rafa Benitez.