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Samp, Zenga: “Non abbiamo alibi, sconfitta che ci farà bene”. E sparisce da Twitter

Il tecnico dei blucerchiati cancella il proprio account ufficiale dal Social Network per gli insulti ricevuti dopo lo 0-4 incassato dal Vojvodina in Europa League.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La Sampdoria perde su tutta la linea contro il Vojvodina e, salvo clamorose quanto improbabili rimonte, saluta con larghissimo anticipo l'Europa League, faticosamente conquistata lo scorso anno al termine di un'annata più che positiva. L'esordio di Walter Zenga sulla panchina blucerchiata è stato devastante: i serbi, formazione modesta ma ben messa in campo, ci hanno provato senza timori reverenziali e sono riusciti ad impartire una durissima lezione di calcio ai liguri. Quattro sberle sul muso, un colpo durissimo che ha letteralmente scatenato la critica dei tifosi liguri così come gli sfotto' nei confronti dell'ex portiere dell'Inter.

Le colpe principali imputate alla squadra? Senza umiltà e spirito di sacrificio, non si va da nessuna parte. Il presidente Ferrero ha chiesto scusa, il tecnico s'è già cosparso il capo di cenere battendosi il petto in campo ma non è bastato. Gli insulti pervenuti sul suo account ufficiale di Twitter @wz1945 sono stati tali e tanti da indurre l'allenatore a cancellarsi dal Social Network, meglio concentrarsi sul debutto in campionato per riscattare la figuraccia avvenuta in campo europeo.

Niente alibi dopo il ko col Vojvodina

"Stasera abbiamo preso una bella botta, ma che ci farà bene", ha ammesso un paio di giorni fa Walter Zenga in conferenza stampa, "i primi dieci minuti di entrambi i tempi ci hanno condizionato. Occasioni ne abbiamo avute per pareggiare, ma invece di avere pazienza abbiamo regalato altri due gol. Ma non voglio cercare scuse – ha aggiunto -. Siamo partiti il 1° luglio, ho provato determinate cose ma sono arrivato a Torino con giocatori che hanno avuto un virus. La formazione di stasera l'ho fatta tenendo presente queste cose, ma non sono scuse: in campo ci vanno sempre undici giocatori e sette in panchina".

Poi però arriva anche una stoccata alla società. "Se vogliamo parlare di chi è andato via, possiamo farlo", ha detto Zenga riferendosi ad Okaka, "ma è un discorso complicato e sono cose tra società ed allenatore, che divulgare diventa problematico. Non abbiamo scuse, dobbiamo solo analizzare come abbiamo preso tre gol nei primi dieci minuti di entrambi i tempi". A fine gara, ci sono state le scuse ai tifosi sotto la curva: un gesto "dovuto" per quanto visto in campo. "Quando si vince si festeggia, quando si perde si deve chiedere scusa. Adesso andiamo a Novi Sad ad ottenere il massimo, per far sì che questa sconfitta venga assorbita". La stagione è appena iniziata, ma la panchina di Walter Zenga sembra già incandescente.

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