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Sampdoria, Ferrero su Twitter: “Paolo Mantovani è stato un esempio”

Nel giorno del ventiduesimo anniversario della scomparsa del mitico presidente blucerchiato, tutto il popolo doriano si stringe nel ricordo. Ferrero lo ha voluto ricordare con un tweet: “Con lui, la Samp è entrata nella storia”.
A cura di Alberto Pucci
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Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo da vicino, lo ricorda come una persona garbata e dall'animo gentile. Merce rara per il calcio di oggi, fatto di presidenti indagati e di imprenditori entrati nel calcio soltanto per qualche pagina di pubblicità o per semplici ritorni economici. Fortunatamente la memoria storica riporta alla luce, almeno una volta all'anno, la figura di uno dei migliori "gentleman" che il calcio abbia mai conosciuto: Paolo Mantovani. L'indimenticato patron blucerchiato, scomparso il 14 ottobre del 1993, è stato omaggiato e ricordato da tutta la tifoseria e da molti addetti ai lavori del calcio attuale: in primis, il presidente Massimo Ferrero. Il vulcanico numero uno della Sampdoria, ha voluto dedicare parole dolci attraverso il suo profilo Twitter: "Grande ammirazione per chi ha portato la Samp nella storia, ricordo Paolo Mantovani, un esempio per fare di più per i colori blucerchiati, grazie".

Le vittorie del presidente – Mantovani s'innamorò la Sampdoria nel 1979 e, dopo averla acquistata, fu capace nei suoi 14 anni di presidenza di portarla dalla Serie B al tetto d'Europa. Molti anni più tardi, passò alla storia anche per la celebre frase: "L'unica cosa di cui non sono pentito, nella mia vita, è di essere diventato presidente della Sampdoria". Più che un presidente, fu un padre per molti giocatori di quella splendida squadra allenata da Boskov che, a cavallo tra il 1990 e il 1992, vinse la Coppa delle Coppe, il suo primo scudetto e sfiorò la Coppa dei Campioni: persa in finale, ai supplementari, contro il Barcellona di Ronald Koeman. Per Roberto Mancini, Gianluca Vialli e per tutti gli altri componenti di quella rosa, Mantovani è sempre stato un punto di riferimento indiscutibile. Grazie a lui, a Genova ammirarono campioni come Graeme Souness, Liam Brady, Trevor Francis e Vladimir Jugović: stelle di fama europea che si rivelarono fondamentali nella crescita dei tanti giovani che Mantovani seppe portare in prima squadra. A 22 anni dalla sua morte, tutta la Genova blucerchiata lo ha così ricordato per l'ennesima volta. Esattamente come fa ogni maledetta domenica, quando sventola la sua immortale bandiera dalle gradinate del "Ferraris".

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