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Sampdoria, dal sogno Champions alla salvezza

Ecco i motivi della fallimentare stagione dei blucerchiati: dall’Europa che conta alla lotta per non retrocedere, da Garrone al neo tecnico Cavasin, passando per Cassano, Pazzini e Di Carlo.
A cura di Redazione Sport
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Passare dal sogno della Champions League all’incubo chiamato salvezza. È quanto sta accadendo negli ultimi tempi in casa Sampdoria. Infatti, soltanto dieci mesi fa, i blucerchiati festeggiavano l’accesso all’Europa che conta, mentre ora sono immischiati nelle sabbie mobili della lotta per non finire nel baratro della Serie B. Un’involuzione figlia delle scelte errate del presidente Riccardo Garrone, il quale ha dato il placet allo smembramento del gruppo che tanto ha fatto bene nella scorsa stagione.

A partire dai divorzi con il dg Giuseppe Marotta – vero artefice della rinascita targata Samp – e con il tecnico Gigi Delneri, capace di assemblare una squadra in base al genio e alla sregolatezza di Antonio Cassano. Altro errore del patron blucerchiato, la convinzione che le cessioni di ‘Fantantonio’ al Milan e di Pazzini all’Inter nel mercato di riparazione potessero essere rimpiazzate dai ‘colpi’ – si fa per dire – Macheda e Maccarone.

I due nuovi acquisti non hanno mai dato l’impressione di poter risollevare il vascello capitanato da Angelo Palombo, il quale la scorsa estate ha rifiutato offerte più che interessanti da Napoli, Milan e Juventus – non proprio squadrette – per poter giocare in Europa con la società che lo accolse a braccia aperte nel lontano 2002. A quanto pare, a nulla è valso il sacrificio del capitano, poiché la Samp è uscita sconfitta nella doppia gara dei preliminari di Champions contro il Werder Brema e mostrandosi poco interessata all'Europa League, facendosi eliminare in un girone tutt'altro che impossibile.

A tutto questo, si aggiunge la scarsa esperienza da tecnico ad alti livelli di Mimmo Di Carlo – ingaggiato la scorsa estate dopo due salvezze consecutive raggiunte alla guida del Chievo Verona -, il quale ha pagato con l’esonero gli errori del patron blucerchiato. Fatale il ko casalingo di ieri per 3-2 contro il Cesena. In soccorso del mister sampdoriano arrivano le parole da vero leader di capitan Palombo: “La colpa non è solo del mister. Questa sconfitta interna fa male e i fischi del Ferraris sono legittimi. Mi dispiace dover chiedere scusa ai tifosi, ma come capitano è doveroso che ci metta la faccia. Da qui al termine della stagione dobbiamo mostrare quell'umiltà, quella rabbia e quella determinazione proprie di una squadra che si vuole salvare. Così non si può andare avanti: non è possibile che siano questi i giocatori della Sampdoria. Non voglio parlare dei singoli, ma fino alla fine voglio vedere i miei compagni meritare di indossare questa maglia e difendere questi colori".

Intanto è ufficiale che sarà Alberto Cavasin a guidare la Sampdoria fino al termine della stagione. L’ex tecnico di Fiorentina, Brescia e Messina ha sbaragliato la concorrenza di Gianni De Biasi, Gigi Cagni, Giuseppe Papadopulo e Franco Colomba per risollevare e condurre i blucerchiati ad una salvezza senza patemi e per programmare, nel caso che l’obiettivo venga raggiunto, la stagione che verrà. L’allenatore trevigiano ha firmato un contratto fino al prossimo giugno con opzione di rinnovo. Queste le sue prime parole da tecnico dei doriani: “La Samp ha tutte le possibilità di centrare la salvezza”.

D’altronde la società, la tifoseria e la piazza ligure impongono un solo imperativo: evitare di vedere il vascello blucerchiato affondare.

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