Salah non dimentica le sue radici, dona soldi alle coppie che si sposano in Egitto
E' diventato un top player Salah, esaltato addirittura da Neymar in una recente intervista. L'ex Roma che sta facendo cose pregevoli al Liverpool, sarà una delle stelle del prossimo Mondiale, e proverà a trascinare il suo Egitto il più avanti possibile. Il classe 1992 non ha dimenticato le sue origini, e in particolare il villaggio di Nagrig in cui torna spesso e volentieri, per respirare l'aria di casa e soprattutto regalare un po' di felicità a suoi concittadini per i quali è un idolo.
Salah e la beneficenza per il piccolo villaggio di Nagrig
Come raccontato dal DailyMail, Salah non ha dimenticato le sue origini. Il villaggio agricolo di Nagrig, si trova sulla strada principale che collega Il Cairo ad Alessandria. Una comunità tutt'altro che ricca, che vive in maniera semplice ma con grande serenità e collaborazione, con il calciatore che ovviamente rappresenta un vero e proprio idolo. Già perché Momo non ha dimenticato le sue umili origini e il campo di calcio in terra battuta dove giocava con tanti altri bambini, con il sogno di seguire le orme dei suoi idoli Ronaldo, Zidane e Totti. Il calciatore infatti ha aiutato la cittadina di Nagrig in tantissimi modi: ha comprato attrezzature per la palestra che ora porta il suo nome, un campo da calcio nella scuola in cui ha studiato e offre soldi alle coppie che decidono di sposarsi, con numerose iniziative di beneficenza.

La popolarità non ha trasformato Salah, che ha conservato l'umiltà
Un suo amico d'infanzia, Mohamed Bassyouni ha raccontato: "Salah ritorna qui a Nagrig in occasione di ogni Ramadan per dare regali ai bambini locali. Viene qui, gioca a ping-pong e in piscina. Quando torna, firma ogni autografo, indica ogni immagine. Lui non è cambiato". Salah dunque non ha dimenticato le sue origini, e gli inizi della sua carriera tra mille difficoltà quando doveva fare miglia e miglia per potersi allenare con il papà che lo accompagnava sempre. Bassyouni torna sulle doti del suo amico, già imprendibile sul campo da bambino: "Ricordo ancora il suo piede sinistro! Lui andava sempre a piedi! Era così veloce, così intelligente. Tutti giocavamo insieme. Suo fratello, Nasr, si univa a noi, ma non riuscivamo a togliere il pallone a Mohamed. Sapevamo che sarebbe arrivato lontano".
Il racconto del primo allenatore di Salah
E Salah, ricordato come "Hadi" ovvero "tranquillo" è sempre stato generoso e disponibile con tutti, pronto ad accettare ogni consiglio. Il suo primo allenatore Hamdi Nooh ha dichiarato: "Momo era disposto a sacrificare tutto. Gli dicevo di usare anche il piede destro e lui mi rispondeva sempre ‘Ok, signore'. Sempre la stessa risposta, sempre educata. Il mattino dopo era lì a fare pratica. Gli dissi che per diventare un campione si sarebbe dovuto allenare sempre e così ha fatto. Dissi al padre che avrebbe dovuto controllare gli orari di Salah e lui ha vissuto in maniera regolare: pregava e poi andava a dormire presto".
Quando Salah aiutò il ladro che derubò la sua famiglia
E per rendere l'idea del personaggio Salah, basta raccontare quanto accaduto recentemente in occasione di una sfida dell'Egitto. Mentre il calciatore era impegnato in campo con la nazionale, la sua famiglia è stata derubata. Il ladro è stato catturato e il padre del calciatore sembrava intenzionato a denunciarlo. L'ex Roma però gli ha chiesto di lasciare cadere la cosa, e ha regalato dei soldi al ladro per permettergli di tornare sui binari della legalità e trovare un lavoro. Un episodio che conferma il grande cuore di Salah, campione in campo e fuori.