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Salah-El Shaarawy-Perotti: i tre moschettieri che han cambiato la Roma

I magnifici tre stanno trascinando la Roma creando un tridente devastante per le difese avversarie. Accantonato Dzeko, Spalletti ha puntato su un attacco senza punte di ruolo, costruendo una squadra più dinamica e vincente. Sette le vittorie di fila e adesso la convinzione di poter far bene anche al Bernabeu.
A cura di Alessio Pediglieri
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La vittoria della Roma a suon di gol e spettacolo contro la Fiorentina è stata l'apogeo del capolavoro tattico di Luciano Spalletti, il tecnico che ha saputo cambiare una squadra che sembrava sperduta trasformandola in una macchina da gioco e successi. Sette vittorie consecutive  in un crescendo che sembra esser solamente all'inizio e che ha confermato la sagacia del tecnico toscano nell'ottimizzare giocatori e rosa a propria disposizione. Anche contro i viola, i giallorossi si sono presentati senza punte di ruolo e giocatori di riferimento in avanti, sfruttando la velocità e il dinamismo di Salah, El Shaarawy e Perotti, devastanti dalla metà campo in sù.

I magnifici tre della Roma non solo sono stati decisivi con i propri gol; non solo sono stati insieme a Pjanic i migliori in campo. Ma sono stati soprattutto una cosa sola in attacco. El Shaarawy ha aperto le marcature su assist di Diego Perotti, Salah è andato a segno su assist di El Shaarawy, Perotti ha segnato su assist di Salah. Un trittico perfetto per una Roma che ha forse disputato una delle migliori partite per qualità e intensità vista in campo. Contro una delle formazioni che oggi gioca il calcio migliore ma che all'Olimpico non ha visto quasi mai palla.

Con loro in avanti la Roma ha ritrovato la via del gol: 22 fatti e soli 5 subiti nelle ultime sette (vittorie) partite con Mohamed Salah che da stasera si ritrova ad essere il nuovo principe dei marcatori distanziando Pjanic, con 11 gol all'attivo.

Le scelte di Spalletti oramai stanno trovando sedimento in una squadra costruita per evitare riferimenti agli avversari e sfruttare i molti giocatori duttili tatticamente: Pjanic oltre che trequartista può svolgere il ruolo di falso nueve come ha dimostrato anche Perotti, l'ultimo arrivato in casa giallorossa via Genoa. E poi sulle fasce l'alternanza è perfetta con El Shaarawy e Salah cursori dai piedi buoni che fino ad oggi erano mancati. Ma ci sono anche altri jolly in rosa come Florenzi capace di fare il terzino o l'ala all'occorrenza e altri che si stanno ritrovando, come Totti entrato nel quarto d'ora finale e subito pericoloso. Unico scontento di tutto ciò potrebbe essere Dzeko rifinito in panchina e non per caso, ma il credo di Spalletti sembra non conoscere preferenze o favoritismi: Totti ne sa qualcosa.

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