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Sacchi lascia le Nazionali giovanili: “Alla fine ha vinto lo stress”

L’ex tecnico del Milan spinge per un rinnovamento del calcio italiano a partire dai dirigenti della Figc. Le Leghe: “No al commissariamento”. Tavecchio nella bufera: incalzato da Fifa, Uefa e Ufficio Nazionale Antirazzismo, incontra il presidente del Coni Malagò.
A cura di Marco Beltrami
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Federcalcio senza presidente (Abete dimissionario), Nazionale senza ct (Prandelli ha lasciato subito dopo il flop in Brasile) e adesso anche le selezioni giovanili azzurre perdono ‘la testa'. E' l'anno zero, un terremoto di proporzioni colossali, scandito anche dal dualismo Tavecchio-Albertini (in corsa per la presidenza federale) e dalle polemiche per le parole poco caute del numero uno della Lega Nazionale Dilettanti. L'ultimo strattone arriva dall'ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi con un annuncio a sorpresa ha ufficializzato la sua decisione di lasciare l’incarico di coordinatore delle Nazionali giovanili italiane. L’ex allenatore, tra i più innovativi della storia del calcio italiano, nel corso di una conferenza stampa in Figc ha spiegato i motivi che lo hanno portato a questa scelta. Come già accaduto nel 2011, in occasione del suo inaspettato addio alla panchina del Parma, il tecnico di Fusignano ha dovuto fare i conti con un eccesso di tensione nervosa: “Lascio con dispiacere un incarico a cui tengo molto. Ma ho un avversario terribile che sono riuscito a governare per 22-23 anni e alla fine sta vincendo lui. Questo avversario è lo stress”. Sacchi ha già da tempo comunicato la sua volontà ai vertici federali e ora potrà concentrarsi sugli affetti familiari spesso trascurati per il suo lavoro: “Ho avvisato la Figc già da un anno che a fine mandato avrei lasciato. Non sono stato un bravo padre, ho trascurato mia figlia, e non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco. E poi non sono più un giovanotto, il mio recupero è più lento”. 

L'ex ct soddisfatto del lavoro fatto

L’ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana è comunque soddisfatto del lavoro svolto, nonostante gli attuali limiti del calcio italiano: “Abbiamo lavorato molto in questo 4 anni, cercando di dare a questi ragazzi una mentalità e una dimensione internazionale, aumentando del 30-35% le partite. In una nazione che non crede nei giovani dobbiamo ringraziare la Federazione per gli sforzi fatti”.

Sacchi spinge per un rinnovamento anche tra i dirigenti della Figc

In conclusione inevitabile una battuta sul momento del calcio italiano, con Sacchi che ha riservato non poche stoccate anche ai dirigenti della Figc che avrebbe bisogno di un processo di rinnovamento a suo giudizio: “Qualche anno fa sono stato in Costa Rica a tenere un seminario. Oggi forse dovremmo chiamare un loro emissario a tenere lezioni da noi. Quindi è il caso di rivedere qualcosa. Abbiamo dirigenti che pensano più al loro potere che al bene del sistema. Un po’ di autocritica di tutti non può che fare bene. Se ripetiamo gli sbagli del passato non è la strada giusta per cambiare, possiamo crescere solo se smettiamo di piangere. L'Italia ha esportato cultura per 1500 anni, ma dobbiamo dimenticare furbizia, affarismo, scorciatoie e compromessi altrimenti siamo out”.

Le Leghe: "No al commissariamento della Figc"

"Non esiste alcun presupposto per commissariare, né di carattere formale, né di carattere sostanziale – si legge nella nota congiunta dei presidenti della Lega Serie A, della Lega Serie B, della Lega Pro e della Lega Nazionale Dilettanti -. Siamo stupiti di fronte all'ipotesi avanzata da alcuni mezzi di informazione riguardo un possibile commissariamento della Figc. Richiamiamo a tal proposito gli articoli del nostro Statuto, dei regolamenti e le norme in essere che parlano chiaro. La Federazione ha il diritto ed il dovere di determinare in modo autonomo, trasparente e democratico i suoi organismi dirigenti nel pieno rispetto del regolamento in vigore".

Tavecchio nella bufera, giovedì va da Malagò

Incalzato dalla Fifa, Uefa e Ufficio Nazionale antirazzismo per quella frase infelice sui ‘calciatori mangia-banane', Tavecchio deve far fronte anche alle ulteriori polemiche scaturite dal video in cui, riferendosi alle donne, le definiva ‘handicappate' nel calcio. E mentre la base di rappresentanza attorno alla sua candidatura al timone della Federcalcio mostra crepe (Juve e Roma già ostili, Fiorentina e Sassuolo pure hanno manifestato insofferenza), giovedì ci sarà l'incontro con il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Dovessero esserci ulteriori defezioni tra i sostenitori della sua posizione rispetto ad Albertini, allora la strada del commissariamento sarebbe inevitabile.

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