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Sacchi: “La Juve fattura come i top club, il Napoli ha fatto un miracolo”

Il tecnico romagnolo parla anche del futuro di Mihajlovic: “Preferirei che rimanesse lui sulla panchina del Milan”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Arrigo Sacchi torna a parlare del calcio italiano: l'ex-tecnico di Parma e Milan, vice-campione del mondo con l'Italia ad USA 1994, ha analizzato il momento delicato del campionato, con il rush finale per lo scudetto e, soprattutto, la crisi in cui versa ormai da anni il Milan, costretto a fare i conti con ripetuti avvicendamenti in panchina che impediscono una programmazione duratura.

"La Juventus, in questo momento, è l'unica squadra italiana che si avvicina alle grandi del calcio europeo", ha detto il tecnico di Fusignano, "in un mondo dove tutto si quantifica attraverso i soldi, il Napoli che ancora lotta per lo Scudetto sta facendo praticamente un miracolo, considerando che la Juventus ha un fatturato di trecento milioni di euro e che la società azzurra non arriva a cento". La corsa al Tricolore, comunque, sembra nettamente chiusa con la Vecchia Signora che ha un vantaggio di sei punti a sette giornate dalla fine, e vista anche la stangata di quattro giornate di squalifica inflitta ad Higuain.

Ma Sacchi è tornato anche sul momento difficile del Milan e di Sinisa Mihajlovic, che quasi sicuramente lascerà la guida tecnica rossonera a fine stagione. "Di allenatori bravi ce ne sono tanti", ha aggiunto ancora il tecnico romagnolo intervenuto ai microfoni di Rai Radio2, "ma io preferirei che sulla panchina rossonera rimanesse Mihajlovic. Una società seria dovrebbe stare attenta prima a chi prende", ha poi aggiunto Sacchi, riferendosi alla possibilità che possa arrivare uno tra Brocchi e Di Francesco. Il tecnico della primavera rossonera, comunque, sembra in netto vantaggio sugli altri pretendenti: ma la paura, soprattutto tra i tifosi del Milan, è che possa diventare l'ennesimo "simbolo" del vecchio Milan a rischiare di bruciarsi. Dall'esonero di Allegri, è toccato a Seedorf prima ed Inzaghi dopo, per arrivare adesso a Mihajlovic, sul quale c'è sempre più forte l'ombra di Allegri.

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