Sacchi duro su Blatter: “Troppi moralisti e populisti, meglio non rispondere”

Nella serata della massima espressione del calcio continentale, dove lo slogan "No to Racism" viene diffuso in tutti gli stadi europei e su tutte le televisioni collegate, non è tardata ad arrivare la risposta del "Profeta di Fusigano", dopo il clamore suscitato dalle sue recenti dichiarazioni sui giocatori di colore nel nostro campionato di Serie A. Dagli studi Mediaset, Arrigo Sacchi ha colto al volo l'occasione per ribadire (in maniera più chiara) il suo pensiero e per tirare le orecchie a quelli che lui ha definito i perbenisti e i moralisti del pallone: "Sono stupito, ma forse neanche troppo, dalle polemiche nate dopo la mia intervista – ha dichiarato Sacchi – In questo mondo il populismo ed il moralismo sono all'ordine del giorno. Purtroppo manca anche la memoria storica. Sono 42 anni che lavoro nel mondo del calcio e non sono mai stato razzista, men che meno lo sono diventato adesso. Ho allenato molti giocatori di colore e con molti di loro sono diventato amico. Non ho mai guardato il colore della pelle".
La frecciata a Blatter – Dopo aver ricordato l'esperienza, durante sua militanza in rossonero, di Frank Rijkaard ("Presi lui e non Borghi che era bianco"), Arrigo Sacchi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: "Non sono stupido e neanche ottuso – continua l'ex ct. – Forse sono stato disattento durante l'intervista e mi sono spiegato male, ma non ho mai pensato che qualcuno potesse darmi del razzista. Ho solo cercato di spiegare il problema e di dire la mia sul fatto che in Italia ci sono troppi stranieri e la maggior parte sono anche modesti. Secondo il mio parere dovrebbero essere di meno e di qualità. In Spagna, ad esempio, l'orgoglio nazionale è più sentito e se non giocano giocatori spagnoli la gente ci rimane male. Con gli stranieri c'è il rischio del business, perché in molti giocano sulla pelle di questi ragazzi portandoli in Italia senza nemmeno verificare le loro qualità". La chiosa di Sacchi, non poteva che essere una "polpetta avvelenata" per il suo principale detrattore: "Le critiche di Blatter? A certi personaggi non voglio neanche rispondere. Appena parli di giocatori di colore o neri, moralisti e perbenisti si scatenano. Io conosco la loro storia, la conosce tutto il mondo così come tutti conoscono la mia. Evidentemente qualcuno ha la necessità di giudicare e di provare a mettersi a posto la coscienza"
Molti nemici, molto onore – Carlo Ancelotti, nell'immediato dopo partita contro lo Schalke 04 (gara vinta dal Real Madrid 2-0), ha preso le difese dell'ex allenatore del Milan e ct della Nazionale. Finito nella bufera per le frasi sull'identità nazionale e l'italianità da rivalutare per i settori giovanili, Sacchi ha incassato la solidarietà del tecnico madrileno che ha dedicato un pensiero all'amico e collega. "Saluto Arrigo Sacchi… molti nemici, molto onore", frase che ha fatto storcere il naso a chi ha ricordato l'etimologia fascista dell'incoraggiamento rivolto.
La precisazione – "Nella mia frase non c’era nulla minimamente avvicinabile al fascismo e a Mussolini – ha chiarito l'attuale allenatore delle merengues -. Ho sempre attribuito quelle parole a Giulio Cesare, quindi ci tengo a precisare che non condivido assolutamente certi valori. Volevo soltanto esprimere la mia solidarietà e a un caro amico come Arrigo Sacchi".