Sabatini: “Ibrahimovic? Ti fa vincere lo scudetto ma rovina un club”
"Ibrahimovic? Può essere la rovina di un club". Bielsa è stato a un passo dalla Roma. E Dzeko non è affatto un sogno proibito (c'è l'accordo col calciatore serve quello economico con il Manchester City). Nella serata del Football Fest di Perugia il direttore sportivo della Roma, Sabatini, concede qualche piccola rivelazione sul passato e sul futuro immediato (quello di mercato). A cominciare dal campione svedese del Paris Saint-Germain che agita (ancora) le notti dei tifosi milanisti (nostalgici dell'Ibracadabra che tutto trasformava in gol come per magia) e alla sua età (33 anni), con un ingaggio faraonico (14 milioni netti a stagione), è un lusso che quasi nessun club può ormai permettersi. Nemmeno lo sceicco è intenzionato a pagare più tanti soldi per un giocatore fortissimo ma non più giovanissimo… Eppure – rossoneri a parte – il suo nome pure era stato accostato ai giallorossi. Sabatini, però, taglia corto: "Se basta Ibra per vincere lo scudetto? Sì, ma basta anche per rovinare una società. Non è un acquisto possibile".
Il futuro si chiama Dzeko. "E Gervinho resta"
Non si sbilancia sull'operazione che mira a portare nella Capitale il gigante bosniaco, ma il diesse è chiaro: "La Roma pensa a prenderlo". Poi sposta il tiro su altri movimenti di mercato e rivela: "Gervinho ha cambiato idea, non vuole più andarsene…". L'ivoriano era stato a un passo dall'accordo con l'Al Jazira (alla Roma sarebbero andati 14 milioni) poi è saltato tutto per le presunte pretese (poi smentite) dell'attaccante per accettare il trasferimento. Quanto a Iturbe, che non ha convinto del tutto, Sabatini fa muro: "E' fortissimo, ha avuto difficoltà iniziali e hanno provato a demolirlo. Ma lui dimostrerà da subito di che pasta è fatto".
Bielsa a un passo dalla Roma
El loco, adesso sulla panchina del Marsiglia, è stato vicinissimo alla panchina della Roma. Nel 2013, prima che la scelta cadesse su Garcia, l'ex ct dell'Argentina è stato davvero a un passo poi però la scelta è caduta altrove. "Aveva già deciso perfino come dipingere i muri di Trigoria", ha aggiunto Sabatini. Ma quella era un'altra storia.
