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Russia, il patron dell’Arsenal pagherà 6 dei 9 milioni di arretrati a Capello e al suo staff

Dallo scorso giugno 2014 sia il tecnico che il suo staff non stanno ricevendo lo stipendio. A gennaio la FIFA aveva elargito parte della somma, adesso l’oligarca e patron dei Gunners, Usmanov ha colmato l’ultimo ammanco.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nessun prestito o beneficenza, solo che il proprietario dei Gunners è anche il più potente degli oligarchi russi, con oltre 18 miliardi di dollari di patrimonio. Tale Alysher Usmanov, potentissimo magnate vicino al Cremlino che si è accordato con la Federcalcio russa di risolvere la questione attorno al contratto di Fabio Capello con cui si vorrebbe risolvere il contratto per un'insolvenza oramai protrattasi da quasi un anno. Una cifra enorme che era impossibile da pagare altrimenti, pari a 600 milioni di rubli, qualcosa come 9 milioni di euro. E così, con una mossa che avrà sicuri riscontri politici futuri, Usmanov ha concesso a credito agevolato quasi 6 milioni alla Federazione perché risolvesse l'insolvenza. Dopotutto era scaduto anche l'ultimo termine, lo scorso 19 gennaio, e il rischio concreto di dover aggiungere al debito anche altre more e interessi era certo. Adesso bisognerà solamente capire se questa cifra immensa arriverà secondo patti in tasca a Don Fabio e ai suoi storici collaboratori (Galbiati e Cinquini).

Ci penserà dunque l'Arsenal a pagare il debito con Fabio Capello i cui termini per il pagamento dello stipendio erano ufficialmente scaduti il 19 gennaio e gli arretrati risalivano addirittura al giugno 2014. Si era calcolato un debito della federazione pari a circa 600 milioni di rubli pari a oltre 9 milioni di euro. Tra Usmanov e la Fifa, la federcalcio riuscirà così a coprire la somma.  Questo dovrebbe permettere alla Russia e a Capello di sedersi attorno ad un tavolo e capire se ci sono gli estremi per continuare il rapporto di lavoro almeno fino ai prossimi Mondiali del 2018.

Già a gennaio la Federcalcio russa aveva ricevuto risorse finanziarie direttamente dalla Fifa per saldare, in parte, il debito con il ct della nazionale Fabio Capello. Lo aveva detto il presidente della federazione, Nikolay Tolstykh, in una conferenza stampa a Mosca visto che Capello e lo staff tecnico non ricevevano più gli emolumenti ancora prima dei Mondiali brasiliani.

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