Russia, Eremenko positivo alla cocaina: squalifica di 2 anni
La notizia era già nell’aria da tempo, ma solo poche ore fa è diventata ufficiale. L’UEFA ha deciso di punire con due anni di squalifica il centrocampista finlandese di origini russe Roman Eremenko. Tegola pesantissima per il classe 1987 che non aveva superato un controllo anti-doping, in occasione del match dello scorso 14 settembre tra il CSKA Mosca, squadra in cui milita, e il Bayer Leverkusen. Eremenko era risultato positivo alla cocaina e ai suoi metaboliti.
Questa la nota del massimo organo calcistico continentale: “L'analisi del campione ha rivelato la presenza di cocaina e dei suoi metaboliti, uno stimolante classificato come sostanza vietata dall'Agenzia mondiale anti doping. In conseguenza di questo l'UEFA ha deciso di squalificare il giocatore Eremenko per due anni a partire dal 6 ottobre 2016, data della sospensione cautelare".
Eremenko cresciuto calcisticamente in patria, ha vissuto un’esperienza importante per la sua carriera in Italia. Nel 2005 infatti fu acquistato dall’Udinese dove rimase per due stagioni senza lasciare il segno. Nel 2007 il prestito al Siena tutt’altro che fortunato prima del ritorno in Friuli. I bianconeri lo cedettero poi alla Dinamo Kiev dove il centrocampista rimase 3 stagioni prima di passare al Rubin Kazan e al CSKA Mosca, club in cui milita dal 2014. Sulla vicenda di Eremenko, accostato in passato anche al Napoli, si espresso nei giorni scorsi il ministro dello Sport Mutko che ha dichiarato poco prima del verdetto ufficiale: “I problemi di Eremenko con l’UEFA non sono legati al calcio, né al doping. Né la Lega, né il club sono colpevoli in qualche modo. Si tratta di una vicenda privata del giocatore”
