video suggerito
video suggerito

Ruschel cammina: “Grazie a tutti per l’affetto e il sostegno ricevuti”

Il difensore della Chapecoense è uno dei pochi sopravvissuti al disastro aereo. Arrivato in ospedale in gravi condizioni e con fratture multiple, adesso è già in piedi: “Sto recuperando le forze. Ancora un po’ e tornerò in Brasile per completare la riabilitazione”
A cura di Maurizio De Santis
169 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

All'ospedale di Medellin, in Colombia, Alan Ruschel era arrivato in gravi condizioni. Il difensore della Chapecoense è stato uno dei pochi sopravvissuti al disastro aereo che ha spazzato via l'intera squadra e fatto 71 vittime nel complesso. Ferite e lesioni su tutto il corpo avevano fatto temere per la sua vita ma la sorte con lui è stata benevola: a distanza di poco tempo dal quel ‘maledetto' 28 novembre il suo stato di salute migliora sensibilmente, anche se in fondo all'anima è distrutto per quanto accaduto.

La riabilitazione

Il calciatore, 27 anni, ha riportato fratture multiple ma ha già ripreso a camminare, come testimoniato da un video pubblicato su Twitter dalla giornalista Lívia Laranjeira. Immagini che testimoniano come sia fuori pericolo, immagini diffuse per ringraziare tutti per il sostegno ricevuto in quelle ore terribili e anche adesso che la vita va avanti nonostante tutto: "Sto recuperando molto bene – ha ammesso Ruschel nella clip diffusa sui social network -. Ancora un po' di tempo e farò rientro in Brasile dove concluderò il periodo di riabilitazione. Volevo rivolgere a tutti un ringraziamento speciale per la forza che mi avete trasmesso e per l'affetto che mi avete dimostrato standomi molto vicino".

Immagine

Salvato da un bambino di dieci anni

Se oggi Ruschel può ancora raccontare quanto accaduto lo deve alla sua buona stella e al bimbo di dieci anni che lo ha subito trovato tra i superstiti dello schianto. Fu il ragazzino a guidare i soccorritori, sul luogo dello schianto giunsero anche alcuni giovani che prestarono aiuto in quei momenti drammatici. "C'erano molti cadaveri in diversi punti dell'area", hanno raccontato al quotidiano ‘El Tiempo' di Bogotà.

Video thumbnail

"Trovate il mio anello nuziale e dite a mia moglie che sono vivo"

Sono state le prime parole dette ai soccorritori giunti sul posto della sciagura. Era ridotto male ma vivo e non appena è stato soccorso ha voluto che venisse informata la famiglia. "Trovate il mio anello nuziale e datelo a mia moglie… ditele che sono vivo". Il calciatore, ancora sotto shock, rivolse il primo pensiero alla consorte e chiese cosa fosse successo ai suoi amici e compagni di squadra.

Video thumbnail
169 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views