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Ronaldo: “Io, il migliore al mondo. Messi? E’ il numero due”

Ossessionato dal proprio corpo, per nulla intimorito dalle critiche e dai fischi. Così Cristiano Ronaldo si racconta ai media prima dell’uscita del suo film. Nella vita, però, ha un cruccio: suo figlio vuol fare il portiere e non l’attaccante…
A cura di Maurizio De Santis
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Ossessionato dal suo corpo. Ambizioso. Convinto d'essere il migliore. No, non è uno spaccone. E' ‘solo' Cristiano Ronaldo, l'altra metà del cielo nel firmamento dei campioni. La galassia (tutto vero, c'è chi gliene ha dedicata anche una) di un mondo parallelo, laddove possono osare solo i più forti al mondo. CR7, l'altra faccia della medaglia: lui al Real Madrid e il suo (eterno) rivale Messi al Barcellona. Due scuole/linee di pensiero: la potenza è nulla senza controllo, la fantasia al potere. L'uomo bionico che cura i suoi muscoli, il bambino che sembra uscito da una favola. Il dualismo con la Pulce ha permeato finora la carriera della stella madrilena, nata a Manchester (grazie alle cure di Sir Alex Ferguson) e consacratasi in Spagna.

Mai mollare: "Io, il migliore di tutti"

L'occasione dell'intervista è l'uscita del film dedicato a se stesso, alla propria vita, all'uomo oltre che al calciatore. A El Pais CR7 spiega la mentaità vincente che, abbinata alle dote naturali, lo ha aiutato a scalare le vette del calcio internazionale. "Quando perdo non lo sopporto, m'innervosisco – racconta Ronaldo -. E magari esagero nelle mie reazioni. Però fa parte di me e la gente che lavora con me lo sa".

"Messi? E' il numero due…"

Chissà chi vincerà il prossimo Pallone d'Oro. La Pulce ne ha quattro in bacheca, Cristiano Ronaldo 3… servirà attendere il prossimo mese di gennaio per sapere se ci sarà aggancio oppure l'argentino calerà il pokerissimo. "Essere il numero uno, il numero due non è poi la cosa che più conta – ha aggiunto il portoghese -. Forse per te il migliore è Messi. Nella mia testa sono io. E tutti dovremmo pensarlo di noi stessi. Per questo ho ottenuto tanto nella mia carriera. Ammetto, però, che non è stato semplice vedere che Messi vincesse tutti quei Palloni d'Oro. Spesso mi sono chiesto ma che ci vado a fare alla cerimonia?".

Una macchina perfetta

Mens sana in corpore sano raccontavano gli antichi. Cristiano Ronaldo ha fatto di questa perla di saggezza una sorta di monito per la carriera. "La cosa più importante che ho è il mio corpo e devo prestarci attenzione. In passato, quand'ero agli inizi della carriera, mi capitava anche di star fuori a cena fino a tarda ora. Adesso me ne torno a casa, recupero e al massimo esco il giorno dopo. Tutte cose importanti per il rendimento di un calciatore nel corso della stagione".

Cristiano Junior vuol fare il portiere

Al figlioletto non mette pressione. Se un giorno vorrà fare il calciatore allora avrà un padre come ottimo maestro… sempre che decida di seguirne le orme anche in campo perché, a giudicare da quanto rivelato da CR7, pare che il piccoletto abbia altre aspirazioni. "Se volesse giocare a calcio preferirei che giocasse attaccante e segnasse – ha concluso Ronaldo -. Mi piacerebbe che fosse come me, anche se mi dice che vuol fare il portiere…". 

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