Ronaldo dopo Real Madrid-United: “Andremo a vincere a Manchester”
A fine partita lo ha abbracciato come un padre fa con un figlio. Ferguson e Cristiano Ronaldo hanno sciolto la tensione di un match intenso sotto il profilo emotivo in quel gesto d'affetto che ha radici profonde. CR7 deve molto al manager inglese che al Manchester lo ha accolto, svezzato e gli offerto gli strumenti per alimentare la sua classe. "Lì sono cresciuto, mi hanno preso che ero un ragazzo – ammette il portoghese – e ci ho giocato 6 anni. Non ho esultato perché provo grande rispetto per loro". E' un campione, lo deve anche a Sir Alex. E come stride quest'immagine rispetto al rapporto con José Mourinho, che sarà anche Special One ma nel cuore del campione lusitano non è mai riuscito a fare breccia. E fa niente che lo United rischia di eliminarlo, il calcio è un'altra cosa. La stima che lega Ronaldo a Ferguson non scade al 90′ e, soprattutto, prescinde dal risultato. Quello, buono per le statistiche e per il cammino in Champions, si deciderà all'Old Trafford. Il pareggio conquistato al Bernabeu (1-1) sembra favorire la squadra inglese. "Sappiamo che il Manchester United è una squadra molto forte e abbiamo avuto qualche problema perché si chiudeva molto bene – afferma Ronaldo -. Dovevamo provare a segnare qualche gol in più, ma abbiamo sbagliato troppo. Ora andiamo all'Old Trafford per vincere, e credo che abbiamo le possibilità di ribaltare il risultato".