Ronaldo come Maradona: Ranieri paragona il colpo Juve a quello del Napoli
Quando parla Claudio Ranieri si resta in silenzio ad ascoltare e, a volte, ad imparare qualcosa. Il tecnico romano ha allenato in giro per il mondo oltre che in Italia e si è tolto più di una soddisfazione. Ha allenato fior di campioni, stelle assolute, squadre qualitativamente di prima fascia, ma è riuscito a togliersi lo sfizio del successo anche a cavallo di formazioni di seconda serie.

Tra tutte si ricorda ovviamente la favola del Leicester, targata 2016 con le Volpi inglesi alla conquista di una storica Premier League. L'acme del successo dell'allenatore ex Roma, Inter, Juve, Valencia, Chelsea e Atletico solo per ricordare qualche club in cui si è seduto in panchina.
La favola del Leicester. E proprio dalle Foxes inizia il giro del mondo di Claudio Ranieri che poi ovviamente finisce per arrivare in Italia, la Serie A dove un giorno gli piacerebbe tornare ad allenare, per vincere qualcosa: "Sulla favola Leicester non c'è altro da aggiungere: è solo un lieto ricordo per alleviare i momenti difficili. Io guardo al futuro e voglio ancora allenare, in Italia o all'estero. Lavorare in Inghilterra però è sempre bellissimo".
Cr7 come il Pibe. In Italia, dove è arrivato Cristiano Ronaldo alla Juventus. Un colpo da maestri, in grado di far schizzare l'asticella del campionato in alto a tal punto che adesso la Serie A è guardata con rispetto da tutti. Una mossa di mercato che ricorda quella dell'Inter di Ronaldo e del Napoli di Maradona: "Con l'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus il calcio italiano è uscito dalla crisi e si è rilanciato. Ci voleva proprio: è un po' un colpo come quando il Napoli prese Diego Armando Maradona"
Vicino a Gattuso. Poi, il pensiero va al Milan, una grande decaduta sul bordo di una crisi tecnica. I risultati non ci sono, Gattuso è sulla graticola, l'esonero ad un passo: "E' una squadra di cui penso bene, Gattuso sta facendo un buon lavoro, si vede che studia le partite e sa quello che deve fare, poi i risultati giudicano tutti".