Ronaldinho tifa Barça: “A Berlino alzerà la Champions”
Cosa sarebbe stato il Barcellona se avesse avuto in squadra anche Ronaldinho? Punizioni micidiali, dribbling, passaggi filtranti, cross al bacio e veroniche maledette. Numeri da campione e da giocoliere, quelli che piacciono al pubblico e fanno ammattire gli avversari. Al Camp Nou l'ex funambolo brasiliano ha concesso abbastanza spettacolo e vinto altrettanto nella sua esperienza blaugrana: 2 titoli nella Liga, 2 Supercoppe di Spagna, 1 Champions League, Pallone d'Oro, 70 reti (alcune spettacolari) in 145 presenze. Basta dare un'occhiata alle immagini che lo ritraggono tra i protagonisti della squadra di allora (Xavi, Puyol, Messi che studiava ancora da dio del pallone) e quasi sembra di trovarsi di fronte a un videogioco considerate le traiettorie improbabili e l'agilità che sfida le leggi della fisica e della cinetica. Ne ha concesso un saggio anche di recente nonostante l'età e la forma fisica non siano più quelle dei tempi migliori: nella partita tra il Queretaro (il club messicano che la ingaggiato dopo l'Atletico Mineiro) e il Santos ne ha combinata un'altra delle sue arpionando il pallone che il portiere avversario stava per rilanciare e facendo gol…
Il vecchio cuore blaugrana batte ancora nel suo petto e così, in occasione della finalissima di Champions League contro la Juventus, il ‘richiamo della foresta' è tornato più forte di ogni altra cosa. In un paio di messaggi postati sul proprio account di Twitter ha dichiarato di fare il tifo per il ‘tridentazo' (Messi, Neymar, Suarez) che ha trascinato i catalani fino al big match di Berlino dopo aver trionfato in patria. In Catalogna, stagione 2005/2006, s'è tolto lo sfizio di sollevare quella Coppa dalle grandi orecchie che è il sogno di ogni calciatore: "Che bel ricordo quella notte contro l'Arsenal, tengo sempre il Barcellona nel cuore – ha scritto sul Social Network -. Sono sicuro, sabato il Barça alzerà al cielo la quinta Champions League della sua storia".