Ronaldinho si ritira: “Ciao Dio. E grazie di tutto, ho realizzato il mio sogno di bambino”
Tu lo immagini, io lo faccio. A Ronaldinho riusciva tutto: sombrero, veroniche, dribbling, effetti speciali, tiri dalla distanza, punizioni impossibili, pallonetti, finte, cambi di passo, elastico e colpi di tacco. Un giocoliere nel gran circo del calcio internazionale: lui a fare cose da pazzi, tutti gli altri (avversari compresi) a diventare pazzi appresso al talento del brasiliano che ha vinto poco per quanto era bravo. O doce balanço dei suo passi lo ha tenuto in equilibrio perenne sospeso – senza rete – sulla carriera del campione che, arrivato a un passo dalla grandezza, l'ha presa sotto braccio, le ha offerto un cohiba, la risata forte e l'amicizia a cena, un pizzico d'allegria e un giro di samba. Perché Dinho era così un pianista di piano bar ‘che suonerà finché lo vuoi sentire, non ti deluderà'.
E adesso che ha appeso le scarpette al chiodo la sua melodia ci mancherà. L'ultimo tocco è il più commovente, questa volta usa le parole per rendere grazie a Dio per il dono bellissimo ricevuto.
Grazie, mio Dio, per questa vita che mi hai dato, famiglia, amici e la mia prima professione !!! Dopo quasi trent'anni dedicati al calcio, saluto il mio più grande sogno, sogno diventato realtà !!! Ho fatto quello che amavo di più professionalmente per 20 anni e 10 come allenamento di base – si legge nel lungo messaggio postato su Instagram -. Ho vissuto intensamente il sogno di bambino, ogni momento, viaggi, vittorie, sconfitte, inno nazionale, camminare nel tunnel, spogliatoio, ingresso campo, le scarpette che ho usato, le cose buone e cattive, i grandi calciatori con i quali ho giocato e il grande calciatore che sono diventato. E' stato tutto fantastico !!! Mio padre e la mia famiglia mi hanno sostenuto molto per arrivare qui. Siamo arrivati alla fine con una bella storia da raccontare.
Tu mi conosci, e so bene che io sono timido e non ho l'abitudine di parlare troppo, ma devo dire grazie, di cuore. Dal più profondo del mio cuore va il ringraziamento a tutti coloro che mi hanno aiutato: allenatori, preparatori, dirigenti, i tifosi a favore e quelli contro, l'autista del bus, il magazziniere, il raccattapalle, l'arbitro e la stampa. Grazie, costruiamo questa storia insieme, senza di te nulla sarebbe possibile.
Nel mese di marzo ci sarà l'addio ufficiale e un annuncio. Per ora, ecco il mio grazie. Quella famosa frase "gracias vieja" per essere la mia fonte di ispirazione per così tanto tempo e compagni di tante vittorie!!! Grazie a tutti per i messaggi e per l'affetto !!! Un forte abbraccio, sono stato molto felice di aver fatto di questo sport la mia vita e professione.