Ronaldinho: “Quando Messi smette il Barcellona deve ritirare la sua maglia numero 10”
"Quando Messi si ritirerà, nessuno potrà toccare la sua maglia numero 10". Una casacca da mettere in una teca a mo' di reliquia che tutti gli appassionati di calcio – non solo i tifosi del Barcellona – dovrebbero venerare/ammirare per aver assistito a un piccolo miracolo in terra compiuto da un ragazzino affetto da una grave malattia, guarito e divenuto uomo e campione. Una favola bella, indimenticabile, da consegnare alla storia del football assieme alle sue insegne. La pensa così Ronaldinho Gaucho, il funambolo brasiliano che in Catalogna è stato amato/odiato, applaudito/fischiato, accolto con entusiasmo e altrettanti mugugni per quelle notti brave in tackle sul talento. Quando il giornalista del Mundo Deportivo gli chiede della Pulce, Dinho non ha dubbi.
In tutti questi anni al Barcellona ha fatto quello che nessuno ha mai fatto. Lui è il migliore sicuramente – ha ammesso Ronaldinho -. Se lo è anche nella storia del calcio? Diciamo che è tra i più grandi di sempre perché ogni epoca fa storia a sé… Pelé era il migliore ai suoi tempi così come Maradona, Zidane anche Ronaldo Nazario.
Da un argentino a due brasiliani molto vicini a Ronaldinho per motivi differenti. Chi sono? Facile, facile intuirlo… Il primo è Neymar, l'altro è Coutinho: entrambi protagonisti, sia pure con accenti differenti, nel recente Mondiale di Russia 2018; entrambi sotto i riflettori del calcio continentale con la Champions alle porte. Per chi fa il tifo Dinho? Ovvio, per entrambi… però, una piccola predilezione c'è, determinata dai suoi trascorsi in blaugrana.
Sarei molto felice se Neymar tornasse al Barcellona – ha aggiunto -. E' anche vero, però, che adesso lo vedo felice e questo è quello che conta di più. Coutinho? Per me è uno dei calciatori più forti del mondo al momento e gli auguro tutto il meglio.