Ronaldinho e il no al Manchester United. Fortune: “Fu tutta colpa della pioggia”
C’è stato un tempo in cui Ronaldinho era di gran lunga il miglior giocatore del mondo e tutte le più grandi squadre del pianeta volevano accaparraselo. Con il Brasile Dinho vinse il Mondiale del 2002 da giocatore del Paris Saint Germain, che non era la squadra ricchissima che è oggi. E l’anno dopo essere diventato, con Ronaldo e Rivaldo, re del mondo del calcio finì sul mercato. Il Manchester United voleva acquistarlo. Sir Alex Ferguson trattò con il giocatore e con il club, ma l’affare non si concluse. Non per via di problemi economici, ma per colpa del meteo. Quinton Fortune, ex giocatore dei Red Devils, ha svelato oggi al sito ufficiale dello United che Dinho disse di no a Sir Alex perché a Manchester pioveva troppo:
Portammo Ronaldinho a Manchester in un periodo dell’anno in cui pioveva sempre. Se avessimo scelto un giorno diverso, in cui c’era magari un sole splendente, avremmo avuto in squadra uno dei più grandi giocatori di sempre.
Ronaldinho così finì al Barcellona, con cui ha vinto la Champions League nel 2006, oltre ad una corposa serie di trofei. Ancora più incredibile è che, come svelato dall’ex presidente catalano Joan Laporta, il brasiliano non era la prima scelta dei blaugrana. A ‘Marca’ infatti Laporta ha detto che la superstar preferita dal club catalano era Beckham:
Nel mirino avevamo tre giocatori: il nostro preferito era Beckham, poi c’erano Ronaldinho e Thierry Henry. Con il Manchester ci eravamo accordati, ci incontrammo nell’aeroporto di Heathrow e firmammo un pre-contratto con Beckham nel quale loro promettevano che lo avrebbero venduto a noi quando sarei diventato presidente. Ma ci usarono. Perché quando incontrai Beckham a Nizza lui mi disse che si era promesso al Real Madrid. Fu una mossa sleale e per quello poi noi ci buttammo su Ronaldinho.