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Romagnoli, Calabria, Romagna: da qui riparte la scuola della difesa italiana

Dalla classe ’95 in giù, l’Italia ha una nuova generazione di difensori di ottime prospettive. Il Milan si coccola Romagnoli e Calabria, la Fiorentina potrebbe richiamare Venuti, Romagna si fa valere a Cagliari. Mattiello deve trovare la sua dimensione.
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Italia, terra di difensori. Uno dei punti fermi nella sociologia della più importanti fra le cose meno importanti sta perdendo consistenza negli ultimi anni. Ma la Serie A regala qualche ragione di ottimismo per la Next Generation su cui mettere le basi del rilancio complessivo per il nostro calcio.

Romagnoli, il gioiello più prezioso

Alessio Romagnoli, 23 anni fra qualche giorno (il 12 gennaio) è al momento il difensore più caro della serie A secondo le stime di Play ratings. Punto fermo del Milan, ancor più col ritorno alla difesa a quattro con relativa indiretta bocciatura del colpo estivo Musacchio, varrebbe 42,3 milioni di euro e potrebbe trasformarsi in un'importante plusvalenza in estate, da aggiungersi alla quasi certa partenza di Donnarumma.

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Più in difficoltà da centrale di sinistra in una linea a tre, dopo il passaggio alla difesa a quattro il suo rendimento, comunque al di sotto delle aspettative quest'anno, è migliorato seppur con la nota negativa di otto ammonizioni, comprese le due che hanno portato all'espulsione di Benevento. Fra i migliori nel derby di Coppa Italia, ultimo difensore rossonero a segnare in campionato prima del gol vittoria di Bonucci a Crotone, si mantiene su medie di 0,8 contrasti e 0,9 intercetti a partita, il dato più basso della sua carriera in serie A.

Saltato lo scambio con la Lazio, sua squadra del cuore, per il rifiuto al trasferimento di De Vrij, Romagnoli potrebbe partire in direzione Chelsea, se Conte dovesse rimanere anche l'anno prossimo, o altri lidi inglesi, dove ha parecchi estimatori e ile cifre investite per i cartellini dei difensori stanno raggiungendo livelli da primato storico.

Come alternativa le piste dovrebbero portare a Rugani, destinato ad avere ancora meno spazio con l'arrivo già certo di Caldara, e di Filippo Romagna.

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Romagna, ritorno di fiamma per la Juve?

Bravo in costruzione, Romagna si adatta bene anche in una linea a tre. Classe '97, scuola Juventus, alla prima da ex contro i bianconeri non ha sfigurato in marcatura su Higuain. Il direttore sportivo Giovanni Rossi ha smentito che la Juve, dopo il passaggio in cambio di 5 milioni e del cartellino di Dario del Fabro, abbia inserito una clausola di recompra. Proprio Rossi, all'epoca nello staff bianconero, andò a prenderlo a casa, a Fano, insieme a Gianluca Pessotto. Volevano convincere il 14enne Romagna, nato milanista e con alle spalle un provino positivo all'Inter, a passare tre giorni a Torino. Basteranno per farlo innamorare della scuola bianconera.

Con 1.7 recuperi e 4.3 contrasti vinti a partita, Romagna promette bene ma ha bisogno di accumulare minuti e sicurezza. La Juventus, che ha scelto di non investire su un prospetto futuribile, potrebbe presto cambiare idea.

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Mattiello deve farsi strada

In bianconero è cresciuto anche Mattiello, che fino a quattordici 14 anni era considerato uno dei migliori talenti del tennis italiano. Difensor di multiforme ingegno, nella Primavera della Jyve ha giocato praticamente ovunque e deciso una finale di Coppa Italia contro il Napoli.

Tradito dal fisico nell'esperienza negativa al Chievo, mai preso in considerazione da Allegri dopo la cessione di Evra, non sta sfruttando al massimo l'onda lunga dell'entusiasmo per il ritorno in A della Spal. Con 13 presenze, più 4 da subentrato, una media di 4.6 contrasti vinti e non più di 17 passaggi a partita, avrebbe bisogno di trovare un più stabile inquadramento tattico, di una maturazione, di una specializzazione.

Di partenza è un laterale sinistro basso, ma può giocare tranquillamente anche a destra, ha una bella facilità di corsa ma può migliorare molto nelle letture difensive e nei colpi di testa. La duttilità, dunque, non è più un valore.

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Calabria, la (ri)scoperta di Gattuso

Molto più interessante, in prospettiva, la centralità di Calabria nei nuovi schemi offensivi del Milan di Gattuso, centrati sul triangolo di destra con Kessie in appoggio e Suso pronto ad allargarsi davanti.

Cresciuto col poster di Paolo Maldini in camera, “"Calabria è un ragazzo sereno e lucido in campo, è un aspetto molto importante considerando la sua età. Adesso dobbiamo avere pazienza con lui, ma ha davanti un grande futuro" raccontava Riccardo Montolivo al sito dell'UEFA.

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Ha scelto il cuore quando è entrato nel settore giovanile, l'ha scelto ancora oggi che ha rinnovato il contratto fino al 2022. è lui, scrive Mirko Volpi sul Foglio, “il Magio che non ti aspetti (…), speranza e scommessa di questo Milan che da qualche parte dovrà pur cominciare a ridarsi un’identità, per tornare, prima o poi, ad essere ciò cui è destinato”.

Migliore in campo contro il Crotone, spicca per presenza offensiva e consistenza difensiva, per le chiusure preventive e la puntualità nelle transizioni, e in più può giocare su entrmbe le fasce. Per Mirabelli, Calabria ha mantenuto il suo valore di mercato, considerazione non secondaria alla luce della razionalizzazione dei costi che sarà richiesta ad aprile con la definizione delle sanzioni UEFA per il fair play finanziario. E con il rischio ulteriore di riduzione dei diritti tv con i nuovi criteri di ripartizione previsti dal nuovo bando 2018-2021 che dà meno valore al blasone dei club, divisi sulla proposta dell’International Bank del Qatar di offrire un minimo di 13 miliardi di euro per 10 anni.

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La sorpresa Venuti

Nasce terzino destro anche Lorenzo Venuti, una delle poche belle sorprese nella stagione del Benevento, uno dei migliori contro la Sampdoria. In prestito della Fiorentina, ha giocato anche a sinistra e da difensore quest'anno e attirato così l'interesse dell'Atalanta in vista dell'addio ormai sicuro in estate a Spinazzola e Caldara a giugno.

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Ma la stessa Fiorentina ha l'obiettivo di rinforzare le fasce. Se infatti l'arivo di Laurini ha destra si è rivelato decisamente positivo, Bruno Gaspar e Biraghi non hanno convinto e Maxi Olivera è già certo di salutare. Indizi che potrebbero spingere a dare fiducia a Venuti, che intanto ha rinnovato il contratto fino al 2021.

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